NASCE IL "PARTITO" DELLA C2...

03.02.2012 01:30 di  Stefano Borgi   vedi letture
NASCE IL "PARTITO" DELLA C2...
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Da un pò di tempo, a Firenze, è nata una nuova corrente di pensiero che investe la Fiorentina e i Della Valle. Al momento è solo un'idea che si coniuga con la speranza, una parte di schieramento che si è staccata, un piccolo partito... il partito della C2. Spieghiamo meglio: si evince da messaggi e telefonate, dai vox populi radiofonici, dai post su facebook e Twitter, essere sempre più numerosi i tifosi viola che non ne possono più dei Della Valle, delle loro "ripicche", dei loro "avvertimenti", del loro modo di gestire la Fiorentina come fosse esclusivamente un'azienda. Senza passione, senz'anima, senza sentimento. E allora vorrebbero vederli andar via, vendere la Fiorentina, e sarebbero anche disposti a tornare in C2, se questo servisse a ripartire con una proprietà nuova (meglio se "tifosa"), che non considerasse la squadra di calcio un hobby, bensì una creatura da seguire, da accudire, da coccolare. Magari (aggiungono) con mezzi limitati, gravati da mille difficoltà, ma rigorosamente spinti da un cuore viola. Come quando, per intendersi, c'era Melloni, Ugolini, Martellini (presidenti "poveri" degli anni '70) per i quali il colpo di mercato era... tenere Antognoni. Tutto il resto veniva di conseguenza. Insomma... meglio in C2 con un "babbo povero" (che però ti vuol bene) che in serie A con il "babbo ricco" (che invece ti snobba). Almeno non dovremo assistere (dicono loro...) ad uno stadio vuoto (memori dei 17.000 abbonati del 2002-2003), a delle stagioni anonime e senza gioco, a giocatori perduti ingenuamente all'ultimo minuto, a uffici stampa che ripudiano Antognoni, a patron che cacciano Prandelli, a direttori sportivi che assumono e confermano Mihajlovic. Nonostante l'intera piazza chiedesse a gran voce Antognoni, amasse alla follia Prandelli, detestasse fermamente Mihajlovic. E questo solo per citare una parte del malcontento. 

A questo proposito prendiamo spunto dall'ultima esternazione del capo ufficio stampa Gianfranco Teotino su facebook, in pratica la goccia che ha fatto traboccare il vaso. A precisa domanda di un tifoso... "Direttore siamo in vendita?" Teotino risponde... "Avete nostalgia della C2?". Il tifoso si affretta a precisare... "No, della Champions". Conclude Teotino... "Allora meglio che rimangano i Della Valle". Così, tout-court. Uno scambio di battute che si può interpretare in due modi: come una benevola raccomandazione da parte di Teotino che invita il tifoso ad accettare (volente o nolente) i Della Valle, oppure l'ennesimo "avvertimento" sul rischio che i Della Valle lascino la proprietà. Con conseguente declassamento (C2? Dilettanti? Prima categoria?) della stessa Fiorentina.

A margine di questa minoranza dissociata (credeteci, in costante aumento...) c'è ancora la stragrande maggioranza disposta a dar credito alla famiglia Della Valle. Loro continuano ad avere fiducia nel "progetto", nel "patto per la città", ritengono i fratelloni marchigiani il "male minore", la "conditio sine qua non" affinchè il calcio non sparisca da Firenze. Una maggioranza silenziosa, ma pur sempre maggioranza. Da parte nostra abbiamo scelto (per una volta) di non schierarci, perchè Firenzeviola sta dalla parte dei tifosi (ed entrambi gli schieramenti sono composti da tifosi) e siamo sopratutto contro le divisioni, contro le spaccature. Ci permettiamo solo di dire che, in caso di "abbandono" dei Della Valle, l'ipotesi di sparire dal panorama calcistico nazionale è quanto mai concreta. Riteniamo quelli dell'agosto 2002 (costituzione dell's.r.l di Giani e Domenici, la conservazione del titolo sportivo, la nascita della "Florentia Viola" genitrice della nuova ACF Fiorentina) come avvenimenti eccezionali, irripetibili, che non possono essere presi ad esempio per una nuova dirigenza. Invitiamo i tifosi viola a considerare i Della Valle una risorsa più che un ostacolo, un'opportunità che la città deve assecondare, pur mantenendo sacro il diritto a contestare (civilmente), ad esprimere il proprio dissenso, a dividersi e schierarsi. Sia a favore, che contro. Ricordando però sempre il "bene supremo" (come ebbe a dire recentemente Delio Rossi) ... la Fiorentina.