DI LIVIO A RFV, Bonaventura e Biraghi leader assoluti
Angelo Di Livio, ex calciatore viola, ha parlato ai microfoni di Radio FirenzeViola, durante la trasmissione "Viola Amore Mio": "Complimenti a Italiano e alla società. Sono stati straordinari. Hanno saputo gestire le polemiche di una piazza calorosa e meravigliosa. Ora devono fare un passo in più per portare a casa almeno una coppa: la Viola ha le potenzialità per farlo".
Che ne pensa della finale con l'Inter?
"L’Inter ha ripreso a correre, sarà una partita difficile. La Fiorentina non deve avere l’ansia da prestazione, deve giocare come sa. Il gioco di Italiano lo sappiamo è propositivo, non deve avere paura dell'Inter".
In finale di Conference incontrerà il Wet Ham, un avversario difficile.
"In molti la snobbano questa competizione, ad esempio la Lazio. La Fiorentina ci è entrata dentro a tutti gli effetti. Uno quando deve giocare una competizione deve farlo con tutto se stesso. Per questo dico stagione straordinaria dei viola".
Nico ieri è stato decisivo, che ne pensa?
"In determinate partite quando hai le qualità vengono fuori, ha delle potenzialità importanti ed è perfetto per il gioco di Italiano, dato che gioca a piede invertito".
Bonaventura è sempre più il leader di questa squadra?
"Si e ci metto anche Biraghi. Hanno la maglia viola cucita sulla pelle, sono molto importanti per questa squadra".
Che effetto le fa la Fiorentina che arriva in due finali?
"Bisogna essere contenti anche per la piazza e per i tifosi che sono sempre stati vicino ai giocatori. Anche ai miei tempi era così: è la storia che parla".
In questi risultati c'è anche il marchio di Italiano?
"Si c'è. È il marchio del coraggio, del mantenere il suo gioco. A volte ci ha insistito troppo però gli ha permesso di ottenere risultati importanti".
Molti si chiedono: con un grande bomber dove sarebbe la Fiorentina?
"Anche ieri Jovic ha sbagliato un paio di gol. Questo è un aspetto che la Fiorentina deve lavorare per il futuro: avere un attaccante che ogni tre occasioni segna fa la differenza".
La Fiorentina può aprire un ciclo?
"Deve assolutamente aprire un ciclo. È un messaggio alla società. Tra qualche anno si può arrivare anche a giocatori più importati con esperienza internazionale".