VISTA IN TRASFERTA, Una giornata lunga e difficile
Dopo una settimana da incorniciare per situazioni e risultati incredibili, prosegue il primo tour de force dell'anno dei tifosi viola. Dopo appena quarant'otto ore dalla trasferta di Verona, nel fitto calendario di gare ravvicinate, si inserisce la gara secca dei quarti di Coppa Italia al S. Paolo di Napoli. Come prevedibile nel giorno lavorativo, solo tre i pullman organizzati, scortati dalle forze dell'ordine, che nell'ora di pranzo si mettono in movimento per raggiungere il capoluogo campano. Il primo blocco avviene alla barriera autostradale intorno alle 19.00, soliti estenuanti controlli con foto e riprese sui biglietti e persone oltre che sui mezzi di trasporto. La rabbia dei tifosi è sostituita da una serafica pazienza, abituati da anni a questi rituali, con la triste certezza di non poter arrivare in tempo per il fischio d'inizio. Finalmente dopo più di un'ora i pullman ripartono a passo d'uomo, anche per il traffico caotico della tangenziale, incolonnati tra un numero spropositato di forze dell'ordine. La formazione si legge nel tragitto dalle versioni mobili, Tatarusanu, Tomovic, Astori, Sanchez, Maxi Olivera, Vecino, Badelj, Cristoforo, Chiesa, Bernardeschi, Kalinic. Per fortuna il buon senso degli steward all'ingresso, consentono di poter entrare nel settore ospiti senza ulteriori controlli. I 148 tifosi al seguito si posizionano con bandiere e striscioni giusto in tempo per il primo sussulto della serata, il colpo di testa di Astori neutralizzato dal portiere Reina. Poi è il Napoli che si porta in avanti creando gioco e occasioni, la punizione di Insigne sulla traversa con il tocco di Tatarusanu, porta ad attimi di apprensione. Nel frattempo dalla curva partenopea vengono lanciati alcuni fumogeni verso i tifosi viola senza conseguenze. Intanto l'arbitro di turno Doveri distribuisce cartellini gialli, tre verso i gigliati, e dopo un minuto di recupero termina il primo tempo. Dagli spalti si continua ad incitare senza tregua, con la speranza di poter fare un'impresa con un avversario dato per favorito e superiore nei singoli.
E Chiesa che non si risparmia sembra possa realizzare il sogno, ma il suo tiro a più riprese viene bloccato dal portiere. Intanto una punizione di Insigne si ferma sull'incrocio dei pali, risponde Chiesa che costringe un difensore al fallo. Poi la doccia fredda, palla persa da Tomovic, dalla sinistra Insigne serve il pallone a Hamsik che passa al centro per Callejon che con un colpo di testa batte Tatarusanu. Lo sconforto è totale. Mister Sousa prova con un doppio cambio, escono Cristoforo per Borja Valero e Bernardeschi per Ilicic. Un colpo di testa di Sanchez su calcio d'angolo battuto da Ilicic fa sobbalzare, ma non succede altro. Finale incandescente e nervoso con espulsione del terzino partenopeo e ammonizioni per Insigne e Chiesa. I cinque minuti di recupero non si giocano, espulsione per Maxi Olivera, con l'arbitro incapace di controllare la gara e relative sceneggiate dei padroni di casa. Al fischio finale la squadra viola esce mesta senza nessun cenno verso i tifosi, delusi e amareggiati che avrebbero apprezzato almeno un cenno di saluto e un maggiore rispetto. Dai commenti unanimi viene apprezza la volontà e l'impegno messo in campo, con il rimpianto, ancora una volta, di accantonare la speranza di poter vincere qualcosa. I tifosi stremati ed esausti sono costretti a restare un'altra ora nell'impianto prima di riprendere il viaggio di ritorno, per la maggior parte qualche ora di riposo nei pullman prima di rientrare direttamente al lavoro. Una giornata lunga e difficile suddivisa tra dodici ore per strada e settanta minuti di partita, una vera traversata che avrebbe meritato ben altro epilogo.