VERGOGNA, ORA NON SI SALVA NESSUNO
Ora basta, abbiamo toccato il fondo e non importa che ce lo dica Borja Valero perché abbiamo occhi, cuore e tanta, tanta rabbia per constatarlo da soli.
Invece di dire le solite frasi fatte e chiedere la vicinanza dei tifosi, trovino il modo fra loro e l’allenatore di darsi una smossa, cerchino dentro di loro la motivazione per non mandare all’ortiche questo campionato. Adesso è il loro turno di prendersi le colpe, perché in campo si stanno vedendo delle prestazioni imbarazzanti che non ci meritiamo. Bene hanno fatto ieri, coloro che hanno seguito la quadra ad Empoli, ad allontanare e fischiare i giocatori, perché fanno sacrifici (vedi caro biglietti) e questi passeggiano sul rettangolo verde senza voglia né idee. Le colpe della società sono insormontabili e, mentre sto scrivendo, nessuno dei nostri capi ha commentato questo momento o preso provvedimenti. I ritiri sono antipatici e forse non porterebbero a niente, ma un segnale che c’è bisogno di dare una svolta drastica andrebbe dato.
Ci sono troppi chiacchiericci che non ci fanno stare tranquilli ma la cosa che mi disturba di più, come tifosa, è la mancanza di serietà da parte di tutti.
Il nostro allenatore per me può andare a mangiare con chi vuole, può anche andarsene il prossimo anno, perché credo che così sarà, ma non tollero che abbiano tutti ammainato la bandiera, che si siano arresi così presto.
Sousa dice che lavora molto sulla tattica e sulla mente dei suoi uomini, ma mi pare che ultimamente predichi nel deserto o i calciatori sono diventati sordi.
Forse non ha lavorato bene sulle gambe perché non si corre più o si vaga a vuoto, ma trovo sorprendentemente assurdo quanto accade da qualche settimana, come era sorprendentemente bello quello che abbiamo vissuto ad inizio campionato. Mi sento delusa e amareggiata proprio da coloro che pensavo avrebbero portato a buon fine il patto instaurato con la città, che a dispetto di chi frenava, avrebbero portato in alto i colori viola.
Nessuno è dotato di attributi, dalla società che latita e che non mostra nessun interesse ad alzare quella famosa asticella da loro evocata, da Sousa che non riesce ad inventare niente di nuovo per modificare questa situazione, ai calciatori che non sanno nemmeno cosa sia l’orgoglio e l’appartenenza. Non chiedo che bacino la maglia ogni volta che la indossano, ma che si comportino da professionisti e che rispettino la gente di Firenze e non si ricordino di noi solo per chiedere aiuto.
La delusione è tanta ed ormai non risparmia nessuno e non sappiamo più a quale santo votarci, ma una cosa la sappiamo: non possiamo tollerare altre prese in giro. Guardatevi in faccia, trovate il vostro profilo migliore perché quello attuale non ci piace per niente.
La Signora in viola