UNA CERTEZZA IN MENO

12.09.2014 10:00 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
UNA CERTEZZA IN MENO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Nei due anni passati, uno dei dogmi praticamente intoccabili di Vincenzo Montella è stato il centrocampo formato da tre centrocampisti e soprattutto dagli stessi interpreti (al netto degli infortuni e delle squalifiche ovviamente), ovvero da Aquilani, Pizarro e Borja Valero. Con i nuovi arrivi di questa estate qualcosa cambierà.

Ad esempio, la posizione di Alberto Aquilani, complice anche l'accordo per il rinnovo che al momento è molto lontano, non è più intoccabile. E' arrivato Jasmin Kurtic nel suo ruolo, un giovane di grande prospettiva che potrebbe garantire anche maggiore corsa alla linea mediana gigliata, talvolta decisamente lenta anche nella fase di interdizione. A Roma giocò Brillante, non si sa bene se per motivi fisici, sentimentali o contrattuali, fatto sta che già alla prima giornata il dogma è entrato in crisi. 

Anche Pizarro, nonostante sia sempre determinante per il gioco che vuole esprimere Montella, ha trovato finalmente il proprio concorrente. Milan Badelj era il giocatore che la Fiorentina cercava da due anni. Fisico ma anche capace di dettare i tempi al posto del Pek. Una concorrenza positiva, che potrebbe giovare allo stesso cileno, sempre sicuro del posto. Fino ad oggi. 

Quello più sicuro di mantenere il proprio ruolo in campo sembra essere Borja Valero. Uomo in più da usare sia in mediana che sulla trequarti. Anche se, come si è visto l'anno passato, giocare 50 partite in una stagione non giova alla sua lucidità in campo, dunque rifiatare potrà essere utile anche al numero 20 spagnolo. 

Detto questo, se l'anno scorso Montella si lamentava, tra le righe, di una rosa con ricambi non all'altezza, quest'anno i sostituti dei titolari potrebbero riuscire veramente a non far rimpiangere il "trio delle meraviglie" che ormai abbiamo imparato a conoscere. Non più solo giovani scommesse, ma anche certezze o comunque giocatori capaci di integrarsi alla perfezione e di migliorare un'idea di gioco che ha portato la Fiorentina a due quarti posti consecutivi e ad una finale di Coppa Italia.