UN CARISMATICO NORMAL ONE
"Chi mi definisce 'brava persona' nel senso di 'non carismatico' sbaglia: io sono un Normal One, un tipo educato, rispettoso e semplice". Questa, una delle affermazioni più significative presenti nell'intervista rilasciata oggi da Stefano Pioli a La Gazzetta dello Sport. Il tecnico gigliato non ama badare ai soprannomi, preferisce rispondere sul campo. Magari anche aiutato dall'esperienza di qualche vecchio amico, come il club manager viola Antognoni, oppure Roberto Baggio che ai tempi di Bologna raggiunse la squadra per parlarle face to face, su apposita richiesta di Pioli.
Naturalmente l'allenatore ex Inter ha ricordato anche gli anni in cui il giglio sul petto ce l'aveva lui. "Avevo già deciso di tornare prima o poi a Firenze", la sua rivelazione. Anche se l'ambiente non è più lo stesso, considerando i tempi difficili che sta attraversando la Fiorentina. Ma l'affetto non è cambiato, quello no: parola di Stefano Pioli. "Il senso di allenare la Viola è riaccendere quella scintilla", ha poi continuato. E questo dice tutto. Se qualcuno aveva ancora dubbi sulle reali intenzioni del tecnico emiliano, può stare tranquillo.
Domani arriverà l'Inter. Un amaro tuffo nel passato col quale Pioli ha un conto in sospeso (LEGGI QUI), considerando la sfortuna che ha nettamente prevalso lungo il suo cammino in nerazzurro. A cominciare dall'entrata "in corsa", unica cosa che oggi Pioli invidia a Spalletti. Ma contro la squadra rivelazione di questo campionato sarà importante mostrarsi convinti dei propri mezzi. Inoltre, là davanti c'è Giovanni Simeone, alla ricerca del ventesimo gol in Serie A, dunque più che mai affamato. Senza contare che l'Inter è ad oggi l'unica big non ancora punita dal Cholito...