SETTEMBRE-OTTOBRE, Un inizio dal doppio volto
Se, come si usa dire, la prima impressione è quella che conta, per la Fiorentina targata Mihajlovic-bis le prime giornate del nuovo campionato sarebbero state fondamentali per programmare al meglio una stagione dalla quale proprietà, stampa e soprattutto tifosi si attendevano un pronto riscatto dopo una claudicante annata conclusasi con un anonimo nono posto.
Ed obiettivamente, il mese di settembre vede la squadra viola, se non una delle protagoniste, quantomeno una delle potenziali 'out-sider', dal momento che - dopo le prime quattro giornate - la Fiorentina riesce a mettere insieme sette punti in quattro partite, frutto delle due belle vittorie casalinghe contro le emiliane Bologna e Parma, del bello ma quanto mai inaspettato pareggio al 'San Paolo' contro lo strafavorito Napoli e del ko (ma con numerose giustificazioni) in cui i viola si imbattono ad Udine contro i frizzanti bianconeri di Guidolin.
Un mese, dunque, davvero inaspettato per tutto l'ambiente viola, nel quale dopo tempo immemore tornano al gol i grandi bomber viola con Gilardino (che segna alla prima in casa contro il Bologna) e Jovetic, che si riprende immediatamente il palcoscenico della Serie A segnando una fulminante doppietta che mette ko il Parma. Settembre però è anche il mese di Alessio Cerci che, dopo aver incantato nel finale di stagione, contribuendo a risollevare parzialmente le sorti della compagine viola, realizza anch'esso due reti, risultando il migliore in campo nel pareggio conquistato a Napoli.
Nello stesso periodo però, i viola devono incassare il pesante infortunio di Gilardino che, colpito duro al ginocchio nella trasferta di Udine già alla 3° (2° dovremmo dire...) giornata, rimedia una microfrattura al piatto tibiale che lo costringe a stare lontano dal rettangolo di gioco per quasi due mesi.
Tuttavia, dopo le lodi ricevute dalla squadra di Mihajlovic per il l'inaspettato avvio di stagione, inizia per la Fiorentina un periodo 'no', contrassegnato dal mese di ottobre: i viola infatti, nei cinque turni successivi, ottengono solo una vittoria e, nel contempo, rimediano ben due sconfitte (una delle quali è l'inguardabile prestazione al nuovo 'Juventus Stadium' di Torino) e due deludenti pareggi contro Catania e Cesena dell'ex Mutu.
I viola infatti, sulle ali dell'entusiasmo per un settembre condotto a gonfie vele, subiscono lo shok della prima sconfitta casalinga per opera della Lazio (1-2) e non riescono a ritrovarsi mentalmente: seguono infatti i due pareggi già citati e l'imbarazzante match contro l'odiata Juventus, che solo per chissà quale volere divino riesce a perforare la porta viola solo due volte. Seguirà poi la partita della verità contro uno spento Genoa che dopo soli pochi minuti tira i suoi remi in barca e consente ai viola di cogliere un'agile ma fondamentale vittoria.
La classifica della Fiorentina, ciò nonostante, si fa molto deficitaria e la panchina di Sinisa Mihajlovic comincia fortemente a scricchiolare. E la 'fatal Verona' è dietro l'angolo.