SEMPLICI, CHIESA E QUEL RAPPORTO SPECIALE
Il rapporto tra Leonardo Semplici e la famiglia Chiesa non è mai stato come tutti gli altri. Specie se si considera che il mister della Spal, nell'arco della sua fin qui breve carriera di tecnico, è andato vicino ad allenare sia il padre (suo giocatore nella stagione 2008/2009 quando era ormai giunto al suo ultimo anno Figline) sia il figlio Federico, richiesto a gran voce alla dirigenza ferrarese nell'estate 2016, salvo poi ricevere un risoluto "no, grazie" da parte di Corvino. Eppure, ciò non toglie che l'allenatore della Spal sia stato uno dei primi a credere nel talento viola, giocatore che peraltro Leonardo non ha mai avuto modo di allenare nel corso del suo triennio fiorentino. Quando infatti Semplici, nel 2011, fu chiamato da Corvino ad guidare la Primavera, Chiesa jr era appena un quattordicenne e giocava nei Giovanissimi Nazionali della Fiorentina, lontano anni luce dalla realtà dell'allenatore toscano e dei mille riflettori che lo vedono protagonista oggi.
E allora da dove nasce la grande stima che Semplici ha da sempre nutrito nei confronti dell'esterno viola? Sicuramente dall'annata super che Chiesa ha vissuto in Primavera nel 2015/2016 (per lui 8 gol e 3 assist in 28 partite) che lo fecero balzare agli occhi persino di un integralista al cubo come Paulo Sousa, ma anche e soprattutto da un rapporto, come detto, davvero speciale instaurato negli anni con il padre e culminato con l'ultima esperienza da professionista di Enrico con la maglia del Figline in Seconda divisione (diventata poi Prima al termine dell'ennesima calvalcata promozione): in quell'anno infatti il piccolo Federico (undicenne) non si perdeva nemmeno un allenamento del babbo allo stadio Del Buffa e tutto ciò a poco a poco facilitò la nascita di un rapporto indissolubile, mantenuto speciale fino ad oggi. Nonostante il "no, grazie" che ha impedito che le strade di Semplici e Chiesa si ricongiungessero. Almeno per il momento...