SECONDO BLACKOUT DI FILA: I NUMERI CHE PREOCCUPANO ITALIANO
Della Fiorentina che affonda nel pomeriggio dell'U-Power Stadium impressiona in negativo soprattutto la tenuta difensiva: tre gol presi, di nuovo, dopo il tris subito pochi giorni prima contro il Lech Poznan. Tre gol nati da altrettante sbavature difensive, errori da matita blu dei singoli che però manifestano qualche difficoltà di reparto nella lettura delle azioni d'attacco avversaria. Sul banco degli imputati dopo la gara di Monza finiscono Lucas Martinez Quarta, disastroso nei primi due gol dei biancorossi, e Sofyan Amrabat, autore dell'ingenuo fallo da rigore che, a inizio ripresa, permette al Monza di ribaltare i viola col penalty di Matteo Pessina.
Sei gol presi in quattro giorni, 9 nelle ultime 5 gare: dati che testimoniano una netta inversione di tendenza -in negativo, rispetto ai numeri difensivi di qualche settimana fa. Nell'ultimo periodo, fino alla partita contro lo Spezia, la squadra di Italiano avevai infatti mostrato una stabilità a livello di retroguardia che rappresentava una novità per il tecnico viola: da inizio marzo ai primi d'aprile, dall'andata col Sivasspor allo Spezia appunto, la Fiorentina aveva preso solamente una rete in 6 gare tra campionato e coppe. Poi è arrivato il gol sull'asse Dragowski-Nzola, un'azione estemporanea (fedelmente replicata ieri dal duo Di Gregorio-Mota) che sembra abbia sgretolato le certezze costruite in questi due mesi.
Al di là degli errori tecnici dei singoli, le sei reti subite contro Lech Poznan e Monza denotano anche le difficoltà della squadra nel rimanere sempre in partita: coi polacchi, dopo l'exploit dell'andata, la Viola ha di fatto riaperto un discorso qualificazione che sembrava sigillato con trenta minuti horror a cavallo dei due tempi; stessa cosa, con risultati peggiori, a Monza, quando una Fiorentina scintillante per la prima mezz'ora si è assopita sul doppio vantaggio a fine primo tempo per poi svegliarsi bruscamente nella ripresa sul 3-2. Nelle ultime due sfide la Fiorentina si è adagiata su una condizione evidente di vantaggio, dimostrando di non potersi permettersi cali di concentrazione: sensazioni preoccupanti in vista di un'altra sfida, quella di giovedì contro la Cremonese, in cui Biraghi e compagni partono dal doppio vantaggio dell'andata. Per evitare di rimettere in gioco una qualificazione che pare in cassaforte, e conquistare la finale di Roma senza far correre ai propri tifosi i brividi freddi provati contro Poznan e Monza, Italiano dovrà scongiurare in qualsiasi modo un terzo blackout.