P.LAZZERINI, Il ritorno alla partita dell'anno

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02.12.2014 11:00 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
P.LAZZERINI, Il ritorno alla partita dell'anno
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© foto di Giacomo Morini

Il ricordo di Pietro Lazzerini, giornalista dal 2011, di Fiorentina-Juventus 1-1 del 7/10/2007Spiegare a parole una qualsiasi partita contro la Juventus è sempre difficile. Le emozioni del pre-gara, della "settimana sacra" per ogni tifoso della Fiorentina, sono pura passione, follia e farfalle nello stomaco, sentimento equiparabile solo ad un grande amore adolescenziale. Il mio ricordo è legato ad una partita d'ottobre, un 1-1 firmato Mutu sotto un caldo sole autunnale che in Fiesole ci faceva boccheggiare tra panini e Borghetti vecchio stile. Per i "gobbi" l'anno prima era stato quello della famosa Serie B post-calciopoli, quindi quella partita era anche la prima dopo un'intera stagione senza assaporare la gioia di affrontare la squadra più odiata. L'ingresso in Fiesole fissato per 2 ore prima del match ci consentì di gustarci la marcia di avvicinamento al fischio d'inizio con i consueti sapori della Curva. La sensazione nel gruppo storico degli amici "curvaioli" era quella di una possibile quanto storica vittoria. La squadra di Ranieri non era certo la grande Juve di qualche anno prima. Tra gli undici iniziali figuravano Salihamidzic e Grygera per intendersi, ma i vecchi protagonisti bianconeri come Trezeguet, Buffon e Nedved non erano certo scesi in campo per concedere la sospirata vittoria al pubblico fiorentino. Il gol di Iaquinta al 24' del primo tempo arrivò a raffreddare i nostri bollenti spiriti, ma soltanto per poco, perché da casa arrivava la comunicazione che davanti a Frey, Trezeguet era in evidente fuorigioco, e che quindi, come sempre, la "Vecchia Signora" era pronta a rubare i tre punti. A quel punto le nostri voci si alzarono ancora di più. I gradoni tremavano in attesa della svolta che però non arrivava e che anzi rischiava di tramutarsi in un secco 2-0 a causa dei ripetuti attacchi degli ospiti. Entra Vieri. Un carrarmato da molti definito paracarro, da qualcuno chiamato a gran voce invece come salvatore della patria. Dainelli sbaglia su calcio d'angolo e i vaffa accostati a varie e colorite imprecazioni si sprecano. La Fiesole non si ferma, nell'aria c'è sempre la sensazione del gol e nonostante il tempo passi la speranza non scompare. Giustamente. Infatti a 3' minuti dalla fine, proprio il Bobone nazionale, quello che a fine stagione mi avrebbe dato una delle più grandi delusioni della mia vita da tifoso sbagliando il rigore contro i Glasgow Rangers in semifinale di Coppa Uefa, tenta la girata di testa con evidente colpo di mano dell'"amato" Legrottaglie, apostrofato come di consueto da cori anti-clericali. Rigore. "Incredibile - penso - l'ha fischiato davvero?". Ebbene sì, Rizzoli di Bologna sfatò un piccolo tabù fischiando il penalty contro la Juve ed in favore della nostra Viola. Mutu sul dischetto. Silenzio di tomba. Poi quel brivido lungo la schiena, provocato dalle braccia di Buffon che si allungano sul pallone destinato al palo più vicino al settorino dei tifosi ospiti. Solo un brivido però, perché poco dopo l'urlo di una città intera ha invaso l'Artemio Franchi e tutte le strade di Firenze. 1-1, fischio finale. "Peccato - esclamo rivolgendomi al mio compagno di seggiolino - vorrà dire che andremo a vincere a Torino", gli occhi stralunati dell'amico dicevano tanto, non ci credeva nessuno. Invece esattamente un girone dopo, il 3 marzo del 2008, quel pareggino striminzito che ci aveva lasciato l'amaro in bocca, si trasformò in una delle rimonte più belle della storia. Quel 3-2 con la mitragliata di Osvaldo all'ultimo secondo. E allora quando ripenso a quell'1-1 mi viene comunque da sorridere. 4 punti in una stagione, contro il "male supremo", i "gobbi malefici", sono difficilmente rintracciabili nella memoria fiorentina. Bene così, un altro Fiorentina-Juventus si avvicina, e anche da giornalista, non sarà sicuramente un giorno come gli altri. 

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