NO AI PRESTITI: FIORENTINA E ATALANTA FANNO SCUOLA IN ITALIA
Il termine "modello Atalanta" è stato utilizzato spesso da addetti ai lavori o semplici appassionati per descrivere un ipotetico sistema tecnico da dover perseguire per la Fiorentina, per tornare a brillare nelle posizioni più alte del calcio italiano. Una ricetta, più teorica che non fondata su concreti punti e/o appigli, che di base vuole tre elementi: la capacità di anticipare i tempi grazie allo scouting, la produttività del proprio settore giovanile e l'abilità nel cedere i pezzi migliori al momento giusto, pur garantendo una continuità tecnica al proprio progetto sportivo. Proprio su quest'ultimo aspetto ci preme un attimo concentrarci, la continuità, le basi solide.
Sì, perché a ben osservare la composizione delle rose della Serie A, c'è un aspetto per il quale la Viola può tranquillamente fregiarsi di essere tra chi determina e solca un percorso, assieme proprio... Alla Dea. Delle 20 squadre nel nostro massimo campionato, infatti, sono solamente Fiorentina e Atalanta a non avere giocatori acquistati in prestito per la propria prima squadra. L'addio a Gollini nel mercato invernale (Sirigu è arrivato da svincolato e a titolo definitivo) e il riscatto anticipato di Barak hanno permesso alla Fiorentina di raggiungere i nerazzurri di Bergamo in questa speciale graduatoria, più che altro un modo di intendere le cose, anche alla luce delle restrizioni che la FIFA sta imponendo sull'argomento.
Le altre, chi più chi meno, con o senza riscatto hanno tutte almeno un giocatore a titolo temporaneo, Viola e Atalanta no. Ci sarebbe anche l'Udinese, ma formalmente Udogie è in prestito in Friuli dal Tottenham dall'estate scorsa. Chi fa parte oggi della squadra, al netto delle scadenze contrattuali del prossimo 30 giugno, può essere considerato già punto di partenza per il 2023/24 e in queste circostanze operare sul mercato avrà decisamente meno l'aspetto e la fisionomia di un'angosciosa urgenza.