MALEDETTA SOSTA
Al di là di una conferma sul piano del gioco e di una solidità mentale che non si smentisce nemmeno a ridosso delle feste, dove la mente spesso e volentieri è più propensa ad immaginare tavole imbandite con relativi panettoni piuttosto che angoli o fuorigioco, sono tante le note positive arrivate dalla bella trasferta di Palermo. Non soltanto, infatti, il ruolino di marcia gigliato si è confermato spietato dopo il difficile periodo di inizio dicembre, ma determinanti si sono rivelate anche alcune prestazioni di singoli, prime fra tutte quelle di Toni - l'attaccante di cui questa viola ad oggi non può davvero fare a meno - e di David Pizarro, entrato a 20' dal fischio finale e goccia che ha fatto letteralmente traboccare il vaso nella straripante affermazione gigliata.
Da spettatore, seppure attenta, anche la prestazione di Neto, la cui presenza tra i pali ha permesso alla Fiorentina di subire solo una rete nelle ultime tre gare. Numeri che, se messi a confronto con l'inizio di questo mese, sono davvero stupefacenti: contro Torino, Samp e Roma infatti Viviano era stato costretto a raccogliere il pallone dalla propria rete per ben otto volte. Degna di nota, infine, anche la prova di Stevan Jovetic, tornato alla rete dopo oltre un mese di assenza ed artefice della sua seconda doppietta stagionale, arrivata grazie anche ad un rigore finalmente realizzato con freddezza (il penalty di Parma grida ancora vendetta). In fin dei conti dispiace quasi l'arrivo di questa sosta natalizia, uno stop non certo benefico vista la ritrovata verve agonistica della Fiorentina e gli immancabili bagordi di fine anno: il ritrovo per la squadra è fissato tra sette giorni, quando i viola cominceranno a preparare la sfida interna contro il Pescara, il match che chiuderà il girone d'andata e che potrebbe permettere alla Fiorentina di compiere il giro di boa a 38 punti. Numeri da vera Champions.