LE SCELTE DISCUTIBILI
Hanno fatto pensare i cambi effettuati da Sousa nella gara contro l'Inter, nel momento in cui la squadra stava rimontando in dieci. Tante le domande. Perché mettere contemporaneamente due ragazzi, in particolare Perez al debutto assoluto quando era stato già inserito Chiesa (che si è ben comportato ben inteso e che non tira mai indietro il piede, peccato Damato non abbia mai fischiato a suo favore come avrebbe dovuto fare in un paio di occasioni, ma questo è un altro discorso)? E soprattutto perché preferirli a Babacar e Zarate, dimostrando così una gestione del gruppo quanto mai singolare. Anzi, dimostrando al senegalese e all'argentino, se ce ne fosse stato bisogno, che nei suoi schemi e nella sua filosofia di gioco non sono previsti. Gennaio è vicino e, dopo Suarez e Rossi, anche i due giocatori sembrano ormai indirizzati verso l'addio per il poco feeling con Sousa.
Semmai c'è da chiedersi perché non sia entrato uno di loro molto prima di Perez al posto di Tello che più che creare occasioni davanti crea difficoltà a chi deve difendere sulla sua fascia dove c'è sempre un'autentica prateria e come mai è uscito prima Bernardeschi forse l'unico, almeno dei due, che poteva fare qualcosa in più. Tornando ai ragazzi la risposta di Sousa sull'inserimento del pur bravissimo statunitense (in Primavera è un gradino sopra agli altri) è stata alquanto singolare visto che "penso alla partita e al loro futuro, sono giocatori che riescono a cambiare passo e a saltare l’uomo, li abbiamo messi perché ci crediamo" ma ora non sembra ancora il momento di pensare al futuro e di valorizzare il settore giovanile quanto quello di migliorare il presente che non sembra certo roseo. Insomma le scelte del tecnico, pur con gli alibi della rosa dalla qualità limitata e delle autentiche perle di Damato, lasciano sempre più perplessi. Almeno la sottoscritta.