LA VOCE DEL PATRON
E venne il giorno di Andrea Della Valle. E stavolta le attese di tutta una città non sono state tradite. Nel bene e nel male. Perché di cose belle e di cose brutte è fatta la verità. Certo, su alcuni punti ci si aspettavano forse notizie più dettagliate. Ma quello che si chiedeva al numero uno gigliato era principalmente la chiarezza. E chiarezza c’è stata.
A cominciare dal caso più spinoso, ovvero quello riguardante Riccardo Montolivo. Verso il quale è stata confermata la linea dura. Lasciando però uno spiraglio al giocatore. Al quale ora spetta l’ultima mossa. Quella decisiva.
Passando per un problema “storico”, ovvero quello della presidenza. Riguardo al quale è stato fugato ogni dubbio. Andrea Della Valle non tornerà ad assumere tale incarico, che passerà a Mario Cognigni, ma sarà il nuovo patron. Il che significa, di conseguenza, il distacco definitivo di Diego Della Valle. Benvenuto quindi al nuovo presidente, e massima fiducia in quello che ora non chiameremo più azionista di riferimento ma "patron". Resta però il dispiacere per la perdita –giustificatissima, ci mancherebbe- di un personaggio su cui Firenze ha riposto per anni grandi speranze.
Sono state date anche delle garanzie su quello che sarà il nuovo organigramma societario. Snello, efficiente e, soprattutto, con dei nuovi innesti. Su questo argomento Della Valle non è andato troppo nei particolari, ma il fatto di aver ammesso che ci sono dei ruoli “rimasti scoperti” ci pare un segnale decisamente importante.
Ma, soprattutto, è stata ormai definita in maniera pressoché inequivocabile la collocazione della Fiorentina nella geografia del calcio italiano. Niente smantellamento, no al vivacchiare, campioni che potrebbero partire ma che verranno eventualmente rimpiazzati; ma quell’ammettere che anche il Napoli rappresenta ormai una realtà irraggiungibile, e quel riferimento alla mancata realizzazione della Cittadella, rappresenta, a nostro avviso, il riconoscimento definitivo del fatto che il divario con i club che possono contare su un bacino di utenza maggiore è sempre più incolmabile. Della Valle ha parlato di piazzamenti tra il quarto e l’ottavo posto –magari anche di un terzo, con un po’ di fortuna- ma è chiaro che –parafrasando Pantaleo Corvino- lo “scudetto” della Fiorentina è ormai la qualificazione all’Europa League.
Questa è la nuova Fiorentina. Prendere o lasciare. Perché, l'ha detto senza mezzi termini, se la città non sarà pronta a marciare accanto a lui, Della Valle prenderà il coraggio a due mani e salirà gli scalini di Palazzo Vecchio.