IL MOMENTO DI CHIUDERE LE PORTE

02.08.2016 16:30 di  Luciana Magistrato   vedi letture
IL MOMENTO DI CHIUDERE LE PORTE
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© foto di Giacomo Morini

I nomi sul taccuino del direttore generale viola erano tanti, troppi, e giureremmo che alcuni sono stati fatti circolare ad arte da un maestro (o "volpone" vista l'esperienza) del mercato come Pantaleo Corvino, per confondere le acque. Per il dg viola tante porte aperte, come al Colosseo, ama scherzare. Ma ora è il momento di chiudere quelle porte e il dg è a Milano per questo. Sousa ha ritrovato tutti i titolari ma non bastano a ridargli il sorriso giusto, quello che aveva conquistato tutti al suo arrivo e una squadra competitiva come è stato annunciato.

Il portoghese ora si affida a Corvino per il mercato, si affida e si fida. Ma fino ad un certo punto. Tanto da aver voluto trattenere Bagadur promesso al Benevento e Salifu (in cerca di collocazione) per avere un'alternativa in difesa e a centrocampo. In difesa è rispuntato a sorpresa il nome di Lisandro Lopez, pallino di Sousa, e forse Corvino ha deciso di accontentare il tecnico che ha accettato di buon grado finora i giovani che il dg gli ha portato. Ma nel mirino ci sono anche l'olandese Karim Rekik e i sudamericani Gustavo Gomez ('93), Vitor Hugo ('91) e Juninho ('95) perché i centrali finora hanno fatto gli straordinari, segnale che uno potrebbe non bastare. In queste ore milanesi potrebbero esserci dunque novità (e non è esclusa la sorpresa visto che con Corvino individuare gli obiettivi è difficile).

Serve qualcosa anche a centrocampo anche se Sousa ha cambiato già modulo rispetto a Moena andando addirittura a provare le due punte. Per questo diventa fondamentale capire che tipo di giocatore serve. Con l'arrivo di Tello il reparto esterni è completo e vedremo se Sousa sceglierà il 4-3-3 per esaltarne le qualità o altri moduli dove siano più sacrificati (come lo scorso anno Bernardeschi per capirci). Manca invece qualcosa in mediana e Corvino dovrà scegliere tra l'esperienza (anche troppa forse) di Carlos Sanchez dell'Aston Villa o la freschezza e l'italianità di Paolo Faragò dal Novara. Certo è che con le porte ancora tutte aperte, inizia a tirare una certa...corrente.