IL DISPETTUCCIO DEI TRE EX
“Sono ovviamente legato per sempre a Firenze, ho tanti amici in tribuna e curva, ma spero comunque di poter fare anche un dispettuccio”. Parola di Leonardo Semplici, che alla vigilia di Fiorentina-Spezia aveva già dichiarato la volontà di “fare male” alla sua ex squadra e città natale. Missione compiuta nel pomeriggio del Franchi, dove lo Spezia è riuscito a strappare un punto sporco ma vitale per la lotta salvezza, anche alla luce delle vittorie di Cremonese e Verona.
L’ex tecnico della Primavera Viola ha preparato la trappola perfetta per il collega Vincenzo Italiano: squadra attendista fino alla propria trequarti per poi produrre un pressing forsennato, ai limiti del consentito. Del match di ieri rimangono negli occhi i numerosi falli (29) commessi dallo Spezia, un record per questo inizio 2023 in Italia, da cui sono scaturiti 7 cartellini per i liguri (nessuno per i viola). L’imperativo era infatti sporcare qualsiasi possesso della Fiorentina in ogni modo possibile per poi sfruttare una tantum qualche ripartenza.
Piano gara più che lecito, svolto alla grande anche e soprattutto per la prestazione di due altri ex viola, alla prima da avversari al Franchi dopo i recenti addii: Szymon Zurkowski - solo 77 minuti nella prima parte di stagione a Firenze - è entrato in campo col dente avvelenato e, schierato da mezzala sinistra, è stato fondamentale per il lavoro di pressing dei bianconeri. Nel finale di gara il polacco si è profuso anche in alcuni recuperi prodigiosi incrociando spesso i tacchetti con un suo ex rivale per il ruolo, il subentrato Alfred Duncan, per un duello che ha fatto rimpiangere ad alcuni tifosi la scelta presa a gennaio, quando Zurko è stato fatto partire direzione Spezia.
Meglio di Zurkowski l’ha fatto forse un altro polacco, Bartlomej Dragowski: salutato al suo ritorno a Firenze dagli applausi del pubblico, anche per il Drago quella di ieri non poteva essere una partita come le altre. Messo in secondo piano da Italiano proprio perché -si dice- il tecnico viola non si fidasse dell’impostazione coi piedi dell’ex numero 69- il polacco si è preso la sua enorme rivincita collezionando un assist da quarterback per Nzola in occasione dell’1-1, un lancio di ottanta metri col destro a pescare la corsa del proprio centravanti in un’azione che, oltre alla sbavatura da matita blu di Igor, ha evidenziato anche qualche incertezza di Terracciano, suo collega e “superiore” fino alla scorsa estate. Anche se la vendetta è un piatto che va servito freddo, i due polacchi non hanno aspettato molto e alla prima da avversari hanno regalato subito qualche sofferenza al loro vecchio pubblico. Semplici ha sfruttato anche la motivazione dei due ex per strappare un risultato che, anche in generale, è sembrato figlio delle differenze motivazioni in un incrocio tra una squadra forse stanca e già proiettata al cruciale match di giovedì prossimo contro il Lech Poznan ed una che si gioca la pelle e la permanenza in A in questo finale di stagione.