IL FANTASMA DI PJACA
Si stenta a credere che quello visto oggi in campo per un tempo appena nell'ennesimo pareggio, quello sul campo del Sassuolo che nonostante il cuore mostrato dalla squadra nel voler riprendere l'avversaria nel finale lascia ancora più di un rammarico, possa essere davvero Marko Pjaca. Dev'essere un suo gemello fuori forma, o il suo fantasma, avranno pensato i più tra i tifosi viola. E invece era proprio l'attaccante croato, arrivato con la scia di grandi attese in estate, dopo un tira-e-molla infinito con la Juventus, e fino ad oggi protagonista solamente di un gol e di un pessimo avvio di campionato.
Nel corso dei primi quarantacinque minuti la Fiorentina ha faticato enormemente a creare occasioni da gol grazie ad azioni manovrate, affidandosi soprattutto all'arma del pressing e del recupero alto sul campo, così da poter essere più vicina alla porta difesa da Consigli. Pjaca però è sembrato un oggetto avulso dal resto dei suoi compagni, rendendosi autore di un'imbarazzante serie di palloni persi, molti dei quali a causa del controllo sbagliato, o della poca rapidità nel tentare di mantenere il possesso.
La sostituzione arrivata nel corso dell'intervallo assume dunque il sapore di una bocciatura parziale di Pioli, se non qualcosa di più. Perché i segnali lanciati da Mirallas, realizzatore della quasi insperata rete del 3-3 finale, viaggiano in direzione completamente opposta a quelli che arrivano dal fronte croato. Ed ecco che le gerarchie di un Pioli ancora alla ricerca di una quadra che riconsegni la vittoria alla sua squadra, ormai tristemente a secco da fine settembre pur mostrando sprazzi di carattere come oggi, le quotazioni di Pjaca stanno puntando pericolosamente al ribasso e rischiano di essere intaccate anche da Eysseric e dagli altri membri del reparto offensivi, magari reinventati. Serve concretezza, adesso, per non diventare un fantasma come quello ammirato, si fa per dire, oggi al Mapei.