GIORNO PER GIORNO
Se avessimo la stessa interpretazione del tempo della UEFA dovremmo necessariamente parlare di una stagione incredibile, fino agli ultimi sgoccioli. Già, perchè alla base del misunderstanding diffuso che ha riguardato la sentenza della camera giudicante di Nyon c'è proprio la considerazione di una stagione, quella 2017/2018, che la UEFA considera non ancora conclusa e che si chiuderà ufficialmente soltanto sabato 30 giugno.
La cervellotica esclusione del Milan, incomprensioni a parte, apre momentaneamente le porte dell'Europa League ai viola e già questa è una buona notizia. Pioli e i suoi sono così destinati a radunarsi con 48 ore di anticipo sulla tabella originaria, e si ritroveranno probabilmente obbligati ad attendere ufficialità sull'Europa soltanto nel corso degli allenamenti sulle Dolomiti. Già questo basterebbe a rappresentare quanto complessa sia l'intera vicenda, eppure le stesse vicissitudini sulla proprietà rossonera potrebbero aggiungere ulteriori incertezze.
Un clima che non offre alternative o vie d'uscita se non la semplice attesa. La stessa che i tifosi riversano sul mercato e più in generale sul futuro della Fiorentina (questione stadio inclusa dopo gli ultimi positivi progressi del Comune). Sotto questo profilo c'è comunque una dead-line da provare a rispettare: quella del ritiro. Per Moena l'obiettivo è quello di far salire in montagna almeno due prossimi titolari. Chi? Magari il portiere e un centrocampista con i nomi di Gabriel e Pasalic in prima linea. Poco più di una settimana, da vivere chiaramente giorno per giorno, e almeno si tornerà ad osservare il campo.