FIORENTINA, Idee da mettere in pratica
Un secondo dopo il triplice fischio di Lecce, il sangue ha cominciato a ribollire. Adesso sì, adesso sì che può e deve cominciare il futuro della Fiorentina. Con un primo passo che, a occhio e croce, è di certo il più semplice. Premere il tasto “reset” infondo non è poi così complesso. Sarà di gran lunga più difficile ricostruire, fosse solo sotto l'aspetto numerico di una rosa che va quasi completamente sostituita. Ecco perchè, in sintesi, qualche minuto dopo la vittoria di Lecce annunciare, di nuovo, le famose “comunicazioni importanti a breve” sembra avere ben poca utilità. E' ovvio, del resto, che servano comunicazioni. Per raccontare cosa si vuole fare nel prossimo anno, per far intendere che tipo di modo di fare calcio si ha intenzione di rilanciare. Infondo, a pensarci bene, le ultime comunicazioni importanti che sarebbero dovute arrivare (rigorosamente a breve, come se in Fiorentina il tempo fosse scandito al rallentatore) erano quelle legate all'arrivo di El Hamdaoui e compagnia. E non è difficile ripensare che a Lecce, ieri, c'era il solo Cerci a rappresentare il reparto offensivo viola.
Verrebbe poi da pensare che, quando deve comunicare, il club viola negli ultimi anni ha inanellato una sequela di passi falsi simile soltanto ai numeri (fuori dal campo) di una rosa composta per lo più da discoli svogliati che non da professionisti. E con la non indifferente conseguenza di uno stadio vuoto. Verrebbe da pensare perciò che anche in questo ambito è necessario azzerare e partire da nuove figure. Ma quel che più conta, prima ancora di avviare processi a cominciare da lunedì prossimo quando il campionato sarà definitivamente chiuso, è innanzi tutto fare in modo che le comunicazioni in questione tocchino da vicino la ricostruzione che attende i Della Valle. Da loro ci si aspetta del resto il rinnovamento, e possibilmente il rilancio. E da nessun altro. La società, del resto, deve essere ricostruita tanto quanto la squadra. Con un presidente vero (com'è stato ADV negli ultimi 3 mesi, e com'è giusto che sia il proprietario che ci mette i soldi), con un direttore sportivo che operi in collaborazione con il tecnico.
E con intorno figure di calcio, uomini che conoscano l'ambiente, le sue implicazioni sul campo, e che soprattutto conoscano quella particolarissima categoria che sono diventati “i calciatori”. Non solo. Uomini che, poi, conoscano Firenze e i fiorentini, e ci sappiano interagire, parlare. Riaprendo la Fiorentina alla sua gente, restituendola ai suoi tifosi, riportandoli allo stadio. E se la figura del presidente (di un unico presidente, perchè ancora oggi non si capisce come si possa avere due presidenti e la concreta sensazione che la società abbia latitato per due anni) è presto trovata in Andrea Della Valle, per diesse, tecnico e figure di contorno serve muoversi subito. Avviando una rivoluzione totale, completa, in tutto l'organigramma. Lo stesso ADV ha fatto intendere di avere le idee molto chiare. Il che potrebbe anche inquietare tutti coloro che ancora non hanno capito benissimo quale “tempesta d'idee” abbia partorito la stagione che va chiudendosi. Ma ora conta più di tutto che ADV le idee le metta in pratica. Annunciando le figure dirigenziali in arrivo, e successivamente una rivoluzione della rosa che riguardi praticamente tutti, con le eccezioni di cui si discuterà più in là nel tempo. Facendolo subito, parlando in prima persona, non delegando niente a nessuno, e riprendendosi un ruolo che, di fatto, è rimasto da troppo tempo vacante.