DAY AFTER
Tutto sommato una minoranza. Chi ha preferito sottolineare più i due punti persi a Udine che non il cammino sostenuto durante l'ultima mandata di partite si è trovato comunque in un gruppo più ristretto. Questo per dire che, tutto sommato, il pari con l'Udinese è scivolato via insieme all'ultima giornata di campionato, seviziata ancor di più dagli orari assurdi delle televisioni (non che il fatto rappresenti una novità, tanto più in tempi di ennesima "stagione falsata").
Si apre adesso una fase diversa alle frenetiche settimane fin qui vissute, sicuramente un po' più noiosa, fatta di riflessioni ma ci auguriamo anche di recupero. Di forze e di energie visto che, da aprile, ci sarà di nuovo da correre, probabilmente a velocità ancora più alte. Anche per questo a poco servirebbe alimentare discussioni su quanto possa non aver funzionato nella serata di Udine.
Dagli errori dei singoli, alle scelte del tecnico fino alle parole nel dopo partita di Gomez, ognuno si sarà fatto la propria opinione (noi per esempio siamo perfettamente d'accordo con il tedesco e crediamo che l'inizio del 2015 sia corrisposto anche ad un'ulteriore crescita dello stesso tecnico, probabilmente il migliore su piazza), ma di fatto oggi come non mai conta solo e soltanto il campo. Ed è su quello, ne siamo certi, che i viola vogliono tornare a parlare.
A cominciare dalle due sfide che riapriranno le ostilità per la squadra gigliata. Entrambe in casa, di fronte ai propri tifosi, entrambe decisive. La Sampdoria dell'ex Mihajlovic in uno scontro diretto per la zona europea della classifica (scaramanticamente, per ora, tanto vale accantonare il concetto di "Champions") e poi il ritorno di Coppa Italia contro la Juve, dopo il 2-1 di Torino.
Si tratta soltanto di capire , adesso, come ingannare l'attesa per sabato prossimo...