DAINELLI, Solo sfortuna negli episodi
Dopo l'assenza di Cagliari, a causa di una gastrointerite patita nella notte fra venerdì e sabato, Dainelli è pronto per tornare in campo, già dalla partita di sabato prossimo contro l'Udinese. Ecco le parole del capitano viola rilasciate in sala stampa. Quanto ti è dispiaciuto non esserci a Cagliari? "Quando non giochi dispiace sempre, purtroppo succedono anche queste cose, ho preso un virus e non sono potuto andare. Mi spiace perchè l'ho preso sabato ed è durata poco più di un giorno". Sul rendimento fuori casa: "Di preciso non sappiamo cosa succede, ma di sicuro non rendiamo come in casa e sembra che manchi qualcosa; anche vedendolo da fuori l'ho potuto notare domenica. Abbiamo un piglio e una determinazione diversa. Gli stimoli, comunque, sicuramente ci sono". Prandelli pensa che siete diventati troppo prevedibili? "Questo non lo so, magari c'è un periodo in cui gli episodi non ci stanno andando benissimo; analizzando a numeri la partita anche loro non hanno creato molto, però hanno avuto l'episodio del rigore. Bisogna avere la forza per portare gli episodi dalla parte nostra. E' sempre difficile fare gol sugli sviluppi di gioco, in Italia sempre di più si segna su palle da fermo". Molte squadre si chiudono contro la Fiorentina? "E' una domanda da fare al mister. Se una squadra fa molti inserimenti anche per i difensori è difficile avere un punto di riferimento, forse manchiamo nel fatto si arrivare con più persone in zona gol".
Sulla nazionale: "Io spero sempre, qualcosa c'era stato, un interessamento fra il dottore della nazionale e quello della Fiorentina per sapere se ero disponibile. Son contento perchè vedo che mi tengono in cosniderazione, ma ogni partita dà stimoli indipendentemente da questo". Sull'Udinese e il tridente bianconero: "Loro come squadra giocano benissimo e forse meglio fuori casa. Attaccano bene la profondità e allargano la linea di difesa, quindi non sarà facile. Spesso giocano palla di prima e alle spalle". Un opinione su Donadel, che non sta giocando moltissimo: "Io posso parlare solo della mia esperienza. Gli consiglio, e glielo ho detto, di non stare a sentire. Siamo in un ambiente che ti porta velocemente dalle stelle alle stalle, quindi bisogna ignorare alcune cose e continuare a lavorare e a mostrare le proprie qualità". Un'opinione sugli arbitraggi: "Se dovessi pensare sempre agli aribitri e alle designazioni non crederei più al sistema del calcio, che invece mi piace". C'è secondo te comunque un accanimento? "A volte va bene e a volte va male, penso siano cose più dettate dal caso. Secondo me comunque abbiamo sbagliato anche noi, non voglio cercare scuse. Penso sia una cosa più inconscia che un atteggiamento mentale definito".