DA SOUSA A VENTURA IL DUBBIO È LO STESSO

04.10.2016 20:00 di  Dimitri Conti   vedi letture
DA SOUSA A VENTURA IL DUBBIO È LO STESSO
© foto di Federico De Luca

Federico Bernardeschi e una collocazione tattica non definibile ancora del tutto, a tratti leggibile come 'forzata'. Da Paulo Sousa a Giampiero Ventura, il discorso sembrerebbe non cambiare troppo. Il ct azzurro ha infatti convocato il giovane di Carrara per i prossimi impegni della Nazionale, ma parrebbe avere in mente per lui la medesima funzione prevista da Sousa nello scacchiere viola, e precedentemente sostenuta anche nell'Italia dal suo predecessore Conte, ossia l'esterno di fascia a tutto campo. La compilazione dei convocati, all'interno dei quali Bernardeschi è stato appunto segnato alla voce "centrocampisti", e la simil-ossessione che ha Ventura nel voler applicare il suo 3-5-2 a tutti i costi, non lasciano alcun dubbio a riguardo: Bernardeschi esterno di centrocampo.

Lui si sente trequartista, e non è un mistero. Non l'ha mai nascosta questa sua vocazione, e il 10 che ha scelto di indossare, anche con grande coraggio, non è nient'altro che l'ennesima conferma. Ma gli allenatori che ha incontrato lungo la sua strada di professionista hanno pensato in controtendenza, a partire da Sousa in poi. Montella e Drago, i suoi primi allenatori incrociati sulla strada tra Firenze e Crotone, il dubbio l'avevano aggirato: fautori ed applicatori del 4-3-3, il posto del carrarino l'hanno sempre trovato sull'out offensivo. Con Sousa gioie e dolori: è vero che il portoghese lo ha lanciato a tutti gli effetti sui grandi palcoscenici, collocandolo però in una sistemazione meno offensiva, e più di sacrificio. Ruolo che ha lasciato scorie di parziale insoddisfazione nell'animo del carrarino, nonostante ciò gli sia valso anche la prima storica chiamata in azzurro di Conte, che l'ha portato con sé nella spedizione di Euro2016.

Se in chiave viola ci potrebbero essere movimenti in tal senso, questo appare decisamente più arduo - almeno nel breve periodo - in chiave azzurra, dove il ct Ventura ha un approccio dogmatico nei confronti del suo schema di gioco, e non intende muoversi di un centimetro dal 3-5-2, sul quale ha costruito le sue recenti fortune sulla panchina del Torino. Insomma, finché ci sarà Ventura sulla panchina azzurra, il suo posto sarà quello di faticatore della linea laterale, con il compito di calpestare ogni filo d'erba lungo la fascia. In viola le prospettive future potrebbero mutare: Sousa ha recentemente messo Bernardeschi in posizione di trequartista unico dietro le due punte contro il Qarabag. Il risultato dell'esperimento è stato sufficiente ma non del tutto convincente, tanto che con il Torino ha riposizionato di nuovo il carrarino come quarto di centrocampo a destra. Al 10 viola forse manca ancora lo spunto decisivo per segnare e fare assist da quella posizione. E un trequartista che si rispetti deve averne. Solo il duro lavoro e l'applicazione totale può regalare a Bernardeschi il futuro che lui si aspetta.