CHIEDIAMO CHIAREZZA MA CORVINO E COGNIGNI NON CI RINCUORANO

29.05.2017 00:19 di  Sonia Anichini   vedi letture
CHIEDIAMO CHIAREZZA MA CORVINO E COGNIGNI NON CI RINCUORANO

Voglio cominciare facendo un plauso ai ragazzi della curva Fiesole che hanno dato bella prova di se, visto che c’erano molti interrogativi su come si sarebbero comportati, ma hanno sostenuto la squadra per tutti i 90 minuti, cantando per la maglia e mostrando tanti striscioni diretti alla dirigenza…oltre un paio di inviti ad andarsene, ma poca roba. Credo che la “minoranza”, che non è stata contata, dopo il comunicato che ha fatto in settimana abbia fatto capire che non ha intenzione di fare la guerra a nessuno ma vuole vederci chiaro. “Ognuno si assuma le proprie responsabilità, noi chiediamo solo chiarezza perché del domani non v’è certezza” è il riassunto scritto sui lenzuoli mostrati allo stadio. E i diretti interessati che cosa rispondono?

Corvino prima della partita se n’esce con l’ennesima perla di saggezza dicendo che “abbiamo un motore da Formula 1” e “siamo stati in Europa fino all’ultima giornata”. Allora continuiamo a farci del male! Se vogliamo resettare il tutto e provare a cambiare registro, queste affermazioni si possono anche evitare. Poi casomai possiamo obiettare che in F1 ci sono auto che arrivano anche in ottava posizione, basta capirsi.

Dopo il mirabolante pareggio di ieri, è bene notare come per par condicio la Fiorentina ha regalato un punto anche al Pescara dopo quelli elargiti a tutte le ultime cinque squadre del campionato, così non si dirà che abbiamo delle preferenze, ha parlato anche Cognigni che si è detto abbastanza preoccupato…si figuri noi! Poi continua dicendo che “la proprietà è sempre stata vicina col cuore e con amore alla città”, ma al Franchi non c’erano per l’ultima della stagione. Era chiaramente già stato annunciato perché loro non si divertono più e fanno passi indietro, si fanno da parte.

Quando non si accetta il confronto e si scappa non è mai una bella cosa. Noi tifosi invece non ci facciamo “da parte” perché ci sentiamo “parte” integrante della nostra Fiorentina, noi ce l’abbiamo nel sangue, la viviamo tutti i giorni e anche quando ci arrabbiamo lo facciamo per troppo amore. Però, cari dirigenti, non continuate a fare i soliti discorsi, le solite manfrine, senza prendervi le responsabilità che sono sotto gli occhi di tutti. Credo che sentiamo tutti il bisogno di staccare la spina e pensare ad altro per qualche tempo, in attesa che la “governance” citata da Cognigni si metta in moto per il futuro. Intanto, nella domenica che ha visto l’addio di Totti ultima bandiera del calcio italiano, noi abbiamo salutato Gonzalo e Sousa. Il primo con qualche emozione, il secondo come una liberazione.

 

La Signora in viola