ZANETTI, E' mancato solo il gol
A memoria, sarebbe stato molto difficile ricordare a quando risaliva l'ultimo doppio 0-0 consecutivo dell'Inter. È passato un sacco di tempo, comunque: gli archivi raccontano che volgeva al tramonto il 2003. Ne è trascorso molto, molto meno da quando l'Inter è passata all'Olimpico da padrona del campionato, ed è come se lì, in quella dolce notte romana, si fosse persa, impallidendo poi gara dopo gara, sempre vergine dietro, ma quasi sempre inconcludente davanti.
Per ora non ha perso la voglia Ibrahimovic, che anche ieri sera si è sfiancato in un lavoro multiruolo che gli fa percorrere chilometri e chilometri, anche a vuoto suo malgrado, e che difficilmente può deporre a vantaggio della sua lucidità. Lui, un po' di Mancini e poco altro, cominciando con il rumore della traversa scossa dopo 5 minuti dal brasiliano, mandato al tiro da una delizia in stile Zlatan, che a Firenze annusa sempre aria buona: la stessa che nel settembre di due anni fa lo ispirò per la sua prima rete nerazzurra.
Sembrava un inizio molto promettente.
Sembrava, appunto. Poi uno spunto di Ibrahimovic, scegliendo il fianco sinistro di Gamberini per bruciarlo sfiorando il diagonale capolavoro; un pallonetto svirgolato come uno sgorbio da Mancini, offesa ai suoi piedi che il pallone dovrebbero accarezzare, non storpiare; un'illusione di Crespo, messo di fronte a Frey da Stankovic, per la zampata del grande riscatto, e stop.
Addirittura meglio il primo tempo, «nel quale — ha detto Obinna — abbiamo cercato perlomeno di dare un po' di velocità: ha detto bene Mourinho, ci è mancato soltanto il gol». La spiega così anche Maicon, che però ammette: «Sabato a Reggio Calabria dobbiamo fare meglio». E comunque — ha aggiunto Zanetti — «le nostre occasioni le abbiamo avute, ma qui a Firenze è sempre dura: intanto, abbiamo concesso molto poco. In ogni caso, tranquilli: il campionato è ancora molto lungo e all'Inter, a proposito dei «casi» Adriano e Cruz, si cammina tutti nella stessa direzione».