LUPOLI, Deluso da Firenze, mi rifarò a Treviso
Oggi è il giorno di Arturo Lupoli: l'attaccante della Fiorentina, ceduto in prestito al Treviso, farà prima le visite mediche, poi s'allenerà insieme ai nuovi compagni.
Lupoli, ha già incontrato Bepi Pillon?
«No, ci siamo sentiti per telefono. Però Semioli, che è stato con lui quando allenava il Chievo, me ne ha parlato molto bene».
Sa che è stato Pillon a far esplodere Amauri?
«Sì, e spero che succeda lo stesso con me. Dopo 6 mesi di stand-by, ho bisogno solo di fiducia e continuità. Ho giocato poco, ma mi sono allenato bene e mi sento più forte fisicamente ».
Firenze è stato un fallimento?
«Un fallimento no, una delusione sì. Quando sono arrivato qui le premesse erano diverse, sapevo di avere molta concorrenza ma mi aspettavo che ci fosse qualche chance in più. Io sono ambizioso, so quello che valgo. Per questo ho chiesto di andare via».
Che rapporto ha con Prandelli?
«Di rispetto e di lavoro.
Non è stato un rapporto difficile ma neanche speciale. Lui non è abituato a parlare molto con i giocatori. All'inizio mi aveva spiegato che sarebbero stati sei mesi difficili e che avrei giocato poco, poi più nulla. Però prima di andare via mi ha detto: "Fai bene che noi ti seguiamo". E io l'ho apprezzato molto».
Che cosa rappresentano per lei questi 6 mesi al Treviso?
«Un'occasione davvero importante che non voglio fallire perché devo far vedere all'Italia chi è il vero Lupoli ».
Arrivare in una squadra che lotta per non retrocedere in serie C1 la spaventa?
«Mi stimola. E' la situazione giusta per dimostrare che so essere determinante ».
Che cosa promette ai tifosi del Treviso?
«Che darò tutto per la salvezza. E che li convincerò con i gol».