GALEONE, Viola al terzo posto? Impossibile
Giovanni Galeone, ex tecnico di Pescara, Napoli, Udinese, Ancona e Perugia, non è andato per il sottile questa mattina, ospite ai microfoni di Massimo Boccucci a "Pezzi da 90" sull'emittente umbra Radio Onda Libera. "Che spettacolo Real-Barcellona, tutta un'altra cosa rispetto al campionato italiano. Vedevo ogni tanto qualcosa di Catania-Juve e Lazio-Milan, ma francamente la sfida del Bernabeu era di un altro livello. E' quello spagnolo il calcio migliore, qualcosa si vede in Germania e anche in Inghilterra dove però è il solito calcio. Il nostro invece è ridotto molto male, ha ragione Capello. Io sono anche più critico e drastico. Bisogna ripartire dai settori giovanili e avere coraggio come hanno all'estero".
La Juve a 78 punti non conosce limiti: come viene tutta questa fame?
"Il carattere di Conte è determinante, non vuole mollare mai niente. Non sarà facile mantenersi a lungo in questo modo. Bisognerà vedere la reazione se dovesse perdere qualche partita in più".
A questo punto la Juve può fare l'accoppiata scudetto-Europa League?
"Non la vedo ancora come squadra europea. In italia invece è troppo forte per tutti".
La Roma può rammaricarsi del fatto che il suo ritmo così alto non basta per lo scudetto?
"Sì, peccato per i giallorossi aver trovato questa superJuve. Stanno facendo benissimo, ma la Juve ha saputo trovare i rinforzi giusti per confermarsi. Penso a Tevez: due anni fa lo stava prendendo il Milan e se ci fosse riuscito avrebbe vinto lo scudetto cambiando il corso della sua storia, visto che poi ha ceduto i pezzi migliori".
La Fiorentina può pensare al terzo posto dopo il blitz a Napoli?
"I primi tre posti secondo me sono presi. Roma e Napoli arriveranno sino in fondo, anche se la squadra di Benitez perde qualche colpo. Dal quarto al sesto posto è un discorso aperto: i viola sono una bella realtà, ma attenti al Parma e anche all'Inter".
Le due milanesi vivono una crisi d'identità che in qualche modo le accomuna?
"L'Inter sta meglio anche se si capisce poco su come gioca. Il Milan deve cambiare tante cose".
Gli azzurri e il Mondiale: Prandelli fa bene ad aspettare Totti e a non chiudere la porta a Cassano?
"Dipende dal tipo di gruppo che vorrà portare sino in fondo. Dovremo stare attenti, come al solito, alla prima fase dove soffiamo sempre. Totti se sta bene è una risorsa e sarebbe accolto benissimo dal gruppo. Cassano è un genio e gli manca il Mondiale".
Credo sempre nel valore formativo dello sport che è una parte diversa della cultura, è l'emozione stessa, la varietà e l'imprevedibilità delle situazioni: l'ha detto nel 1987. Oggi a distanza è una riflessione sempre valida o qualcosa è cambiato?
"Non ricordavo di essere stato così bravo a parlare in questi termini... Credo che sia ancora valido, anche se purtroppo non vedo chi possa portare avanti questo tipo di ragionamento".
Allegri, Giampaolo e Gasperini sono considerati i suoi allievi preferiti: ci sono altri allenatori italiani e stranieri che in questo momernto la intrigano?
"Non ne vedo in giro. Loro tre restano molto validi. L'anno scorso mi ha colpito Jurgen Klopp del Borussia Dortmund che è arrivato in finale di Champions con una squadra che giocava bene soprattutto quando ribaltava l'azione. Ricordo che quando arrivò al Porto m'incuriosiva tanto Mourinho".