FIORENTINA, Prandelli può divertirsi
Con i nuovi acquisti, il tecnico viola ha svariate soluzioni tattiche: difesa a 4, «albero di Natale», gioco sulle ali, senza dimenticare il 4-3-3. E poi c'è l'esempio di... Pirlensen, che non è certo un'offesa ma è la congiunzione tecnico-tattica che porta Martin Jorgensen, il jolly dei jolly, a fare anche il regista. Il Pirlo. Ben trovati dentro la Fiorentina che ha una base imprescindibile (la difesa a 4) e che da lì in avanti puoi vederla in tanti modi, con i vertici alti e bassi, offensivi e di mezzo, con ali frenate o spiegate, col rombo, magari ad albero di Natale, sicuramente con tante facce diverse mischiate perché mischiarle si può. Come non mai. Comincio così Campagna acquisti che ha portato forza, stabilità, potenza, classe, gol. E soprattutto duttilità. Martin Jorgensen ne è il primo esempio, perché a parte il portiere ha fatto quasi tutti i ruoli, lo scorso anno spesso il regista e soprattutto il laterale difensivo di destra. Ed è proprio da lì che si parte, dalla linea a quattro con Comotto e Vargas a fare surf sulle fasce, due tipi prettamente offensivi, due anche da frenare per irrobustirsi dietro ma anche due da lanciare per creare superiorità e profondità in un modulo che Prandelli ha battezzato come iniziale: il 4-3-1-2.
E qui ci si apparecchia col rombo, con Felipe (interno anche da incursioni e gol) a schermare la difesa, Montolivo e Kuzmanovic a dare solida classe ai suoi fianchi e con «Baggino» Jovetic (il suo vice potrebbe essere Santana) a mettersi dietro a Gilardino (o Pazzini) e Mutu. Questa è la base della Fiorentina-Zelig, trasformista e divertente, e una variante immediata potrebbe essere l'albero di Natale, perché non è da escludere che Mutu possa partire ad altezza-Jovetic, trasformando il tutto in un 4-3-2-1. Fianchi da battaglia Aver preso Vargas e potendo contare sempre su Semioli significa poter spingere sugli esterni, esaltare le ali, avere fianchi da battaglia, cercare l'offesa più nei corridoi che per zone centrali. L'altra variante è insomma il 4-4-1-1 (o 2) con i laterali difensivi più coperti e bassi (Comotto o Jorgensen e Gobbi o Pasqual) e spinte decise sugli esterni per cercare la profondità oltre la trequarti, terra di traversoni veri. A questo punto potrebbe entrare in scena anche Pazzini assieme a Gilardino per un 4-4-2 che cercherebbe più zuccate da gol sui cross rispetto alle giocate zuccherate di Mutu o Jovetic. Interpretazione Ovviamente c'è sempre il 4-3-3, ovvero il sistema- base di tutto lo scorso campionato. Le tre punte più i due laterali difensivi da assalto (Comotto e Vargas) fanno parte di un'idea affascinante e anche rischiosa, ma si tratterà poi di come verranno interpretati i ruoli, perché anche qui possono esserci notevoli possibilità offerte dalla versatilità degli elementi. E allora puoi rivedere Donadel, Osvaldo e anche Santana; puoi ripensare a un Jorgensen regista o far fare l'interno incursore a Felipe Melo. Insomma, Prandelli può. E non è una novità.