DDV-PRANDELLI, C'è un nuovo patto d'acciaio?
Fonte: Calciomercato.com
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca
Un Diego Della Valle tanto presenzialista non si ricorda a Firenze dai tempi della C2. D'accordo che poi passò la mano al fratello Andrea ma Diego è sempre Diego. Il patron. Quello che caccia fuori i soldi e decide le strategie. E che negli anni era finito ai margini della gestione viola.
Adesso la trasferta di Monaco, Fiorentina-Livorno, stamani a Milano per la commemorazione di Cannavò in Gazzetta al fianco di Abete. DDV sembra aver trovato il tempo per la "sua" Fiorentina che gli è costata tanti soldi ma non ha saputo mai riscaldare il suo cuore fino in fondo malgrado anni di successi e riconoscimenti. Lo descrivono attivissimo, determinato a far vedere a tutto il mondo del calcio e dell'informazione sportiva che Diego c'è.
Molti si domandano il perchè di questa repentina "discesa in campo" del patron viola che avviene, fra parentesi, nella settimana in cui il fedelissimo Corvino si trova in vacanza alle Mauritius. Vacanza sacrosanta per l'instancabile Pantaleo (è appena finito il mercato di gennaio e febbraio è il periodo di vacanza per antonomasia per gli operatori di mercato) che comunque ha un pò sorpreso per la scelta dei giorni vista la gara Champions di Monaco e le delicatissime gare di campionato successive. Una scelta che per alcuni rappresenta un messaggio preciso. Già, però quale?
Qualcuno ha voluto interpretare la presenza dell'azionista di maggioranza come un richiamo forte e chiaro a tutte le componenti viola in un periodo di sconfitte "sdrucciolevoli". Della Valle vuole evitare il rischio di una china tipo 2004-05 per intendersi si è posto per tempo come un vero leader al timone della società allo scopo di vigilare, spronare, proteggere, insomma far notare a tutta Italia la sua presenza, quella cioè di uno dei massimi industriali di successo nel mondo.
Il primo a beneficiarne è stato Cesare Prandelli che da anni chiede un maggior coinvolgimento da parte di Diego nelle vicende viola e chissà che nelle notti bavaresi, tra uno sfogo e l'altro su Ovrebo, non sia nato un nuovo patto d'acciaio tra il patron di Casette d'Ete e il mago di Orzinuovi in nome della Fiorentina presente e futura. E' tutto quello che a Firenze serve. Da sempre. Diego in balaustra, aldilà di progetti, investimenti e cittadelle.