CORVINO, Tra Primavera e Fair Play finanziario...
Pantaleo Corvino si racconta all'Avvenire. Questo un estratto delle dichiarazioni del ds viola al quotidiano di ispirazione cattolica:
Sulla Primavera: "Puntiamo tanto sul prodotto locale. Tu pensa che noi... su 210 tesserati del settore giovanile della Fiorentina, il 90% arriva dalla Toscana e il 65% da Firenze. La Primavera ha nella sua rosa 8 giocatori toscani. La maggior parte di questi ragazzi sono dei ’92 e hanno avuto un percorso molto accelerato. Forse un altro anno nelle categorie minori può servirgli per maturare e tornare più forti al servizio della prima squadra, in cui comunque i vari Camporese, Babacar e Carraro sono già aggregati da questa stagione. Con Prandelli abbiamo gettato i semi, adesso con Mihajlovic stiamo vedendo crescere le piantine. Noi ci puntiamo tantissimo, facendo spesso di necessità virtù, in quanto a Firenze non solo non abbiamo le strutture, ma dobbiamo addirittura elemosinarle. Spendiamo molto di più in trasporto e affitto dei campi che per l’acquisto dei talenti. È pesante. Uno come Jovetic non nasce tutti i giorni, però forse un altro sul suo livello ce l’abbiamo già in casa. Chi segue la Fiorentina sa chi è. Straniero? Potrebbe essere anche italiano, ma a noi poco importa, quello che conta non è la provenienza, ma la qualità tecnica e soprattutto morale dei ragazzi. Ogni ragazzo che ho preso sapevo che avrebbe avuto un futuro. Poi certo non immaginavo che Vucinic a Lecce l’avremmo rivenduto alla Roma per 22 milioni di euro. Il mercato ora cambia continuamente e ha leggi che sfuggono un po’ a tutti. Ma bisogna trovare dei correttivi al più presto"
Sulla presidenza Della Valle: "I Della Valle hanno investito tantissimo per la Fiorentina, ma qui il fairplay economico lo applichiamo sul serio e da sempre. Ma diventa sempre più dura reggere il passo di società che fatturano 250-300 milioni di euro a stagione. Noi arriviamo a un quinto da quelle cifre. Però questo è anche il bello della nostra sfida".
Sulle soluzioni ai mali del calcio italiano: "Allargare il numero degli extracomunitari. Siamo gli unici in Europa che poniamo dei limiti e invece più sono questi ragazzi e minori saranno in futuro i dissesti finanziari dei nostri club. Il vero boom del calcio africano deve ancora cominciare, lì i talenti si stanno affinando. Non sottovaluterei il mercato asiatico. Ormai si gioca ovunque e le strutture di tanti paesi emergenti spesso sono migliori delle nostre che ci riteniamo all’avanguardia".
Sulla stagione della Prima squadra: "Tu pensa che noi... siamo la quarta squadra per punti fatti nelle ultime stagioni. Questa che si sta chiudendo è stata una stagione d’emergenza, piena di infortuni. Probabilmente abbiamo concluso un ciclo, a giugno tireremo le somme e decideremo che tipo di strada intraprendere"
Sul suo futuro: "Io sto bene dove sto. In sei anni ho trovato tante analogie tra la mia terra e Firenze. A cominciare dalla grande passione dei tifosi. A volte esagerano con le critiche, ma gliele perdoni, perché sai che è lo sfogo da innamorati di questa squadra".