BOBO 200, Ora non mi fermo più davvero!
Il primo gol lo ha segnato nel 1991, contro la Lazio, alla sua prima gara da professionista con il Torino, il club che lo ha lanciato sul palcoscenico del calcio che conta. Quello numero duecento, scherzi del destino, lo ha firmato proprio l’altra sera. Dal dischetto, contro il Torino. Storia di Christian Vieri, campione ritrovato, che, dopo essersi messo in discussione, rifiutando persino ingaggi milionari, ha deciso di ripartire da Firenze. Si è messo a disposizione di Cesare Prandelli, ha seguito una dieta rigidissima, dimagrendo di diversi chili, nonostante in molti, anche tra gli addetti ai lavori, lo vedessero più come un ex giocatore. Bobo Vieri ha messo tutti in silenzio.
Con una promessa, quella di non fermarsi più. «Tutti i record sono sempre belle soddisfazioni ha fatto sapere nella tarda serata di sabato credo di aver fatto sempre il mio massimo ed è bello che questo mi venga riconosciuto. Ma, credetemi, non sono appagato: voglio continuare a segnare ancora tanti gol e ad infrangere nuovi record. Sono ancora giovane». Sorride Vieri e si prepara ad altre sfide. All'Europa, che oggi si chiama Uefa e domani, chissà, Champions League, e alla Nazionale. Perché, in fondo, Donadoni, potrebbe pure decidere di convocarlo per il prossimo Europeo. Lui intanto non intende tirare il freno e continua la sua corsa. Fermandosi soltanto per un attimo a coccolarsi i suoi duecento gol con club italiani, di cui 138 in serie A, 20 nelle coppe europee, 14 in Coppa Italia, 25 in serie B e tre in altre competizioni.
Replica a Cairo. Ha atteso diverso tempo prima di uscire dallo stadio. Ha voluto guardare e riguardare le immagini tv relative ai due falli da rigore fischiati da Tagliavento contro il Torino. Poi, dopo le dichiarazioni al veleno rilasciate prima dal tecnico granata Novellino («I rigori? Il secondo non cera affatto, Mutu è cascato da solo») poi del presidente granata Cairo al termine della partita («Contro questi atteggiamenti serve la prova tv. Mutu è un cascatore, per questo motivo non ho voluto stringergli la mano. Perché non lo merita»), ha parlato anche il presidente della Fiorentina Andrea Della Valle. «Ci dispiace per le polemiche sollevate da una società amica come il Torino ha spiegato il numero uno viola nella notte tra sabato e domenica intervenendo ai microfoni di Radio Blu, ma il presidente Cairo prima di fare certe affermazioni dovrebbe pensarci due volte. Ho guardato e riguardato le immagini in tv dei due falli e adesso posso dire con assoluta certezza che larbitro ha visto giusto». Sorride soltanto a metà il numero uno della Fiorentina e subito dopo aggiunge: «Mutu non è un cascatore. Anzi, è tutto tranne che un cascatore».