ABETE-DONADONI, Passi avanti
La proposta della Federcalcio per il rinnovo del contratto è stata messa sul tavolo. Il ct azzurro Roberto Donadoni si è preso qualche giorno di riflessione. La risposta non è attesa per questa settimana, ma entro la prossima il presidente Giancarlo Abete vorrebbe chiudere la questione. E l’auspicio è che arrivi un “sì”.
Al commissario tecnico non è stato sottoposto un documento scritto, ma un ragionamento basato su fiducia e buon senso. Premesso che nei suoi confronti la prima non manca, si ritiene però opportuno procedere non dimenticando il secondo. La Figc vuole evitare di far sottoscrivere a Donadoni un accordo di due anni “al buio” che, in caso di debacle azzurra al torneo in Austria e Svizzera, potrebbe essere contestato, a cominciare dal Consiglio federale. E si sottolinea che mai, negli ultimi decenni, la Figc si è trovata nella spiacevole condizione di esonerare un tecnico.
Per questo è stato spiegato che il prolungamento del rapporto, in scadenza il prossimo giugno, lo si vorrebbe legare a un obiettivo minimo, al raggiungimento di un risultato a Euro 2008. Quale? In via Allegri si aspettano la semifinale. Fiducia sì, ma non blindata e incondizionata. Per questo il ricorso a un automatismo nel caso la spedizione europea dovesse rivelarsi un fiasco.
A Donadoni è stato espresso l’apprezzamento per il lavoro svolto. Riconoscendogli come, dopo l’avvio stentato nelle qualificazioni, abbia saputo dare un’identità ben precisa alla squadra.
Va aggiunto che quando si parla di semifinale come obiettivo minimo, torna in ballo il buon senso. In un girone che comprende avversarie di peso (Francia, Olanda e Romania) la mancata qualificazione potrebbe essere valutata positivamente in presenza di buone prestazioni. Così come, al contrario, potrebbe essere motivo di scontento il raggiungimento della semifinale, per poi incappare in una pesante sconfitta. Ora bisogna aspettare la risposta del Ct. Prima di ieri, parlando di rinnovo, Donadoni non aveva mostrato entusiasmo all’idea di firmare un contratto in cui fossero inserite delle clausole, di vincolare la sua permanenza al conseguimento di un traguardo prestabilito. «È normale che tutti all’Europeo ci poniamo un obiettivo. Ma se si ha fiducia, e questa fiducia è in una persona, credo debba essere totale» aveva ripetuto il 6 febbraio, giorno dell’amichevole con il Portogallo.
Eugenio Fascetti parla intanto di Antonio Cassano: se non sarà convocato agli Europei - dice - è perché forse qualcuno del gruppo azzurro non lo vuole. «Se Donadoni deciderà di convocarlo dovrà farlo giocare nel suo ruolo, altrimenti sarà opportuno evitare di chiamarlo».