COPPA ITALIA, VIOLA CI CREDI DAVVERO?
Appena quattro giorni dal battesimo di fuoco al Franchi contro il Milan e la Fiorentina di Delio Rossi torna in campo. L'avversario di turno è l’Empoli del nuovo tecnico Carboni. La competizione - la Coppa Italia - è di quelle da leccarsi i baffi e da non prendere sotto gamba. Anche se il turno in questione è il quarto, in pratica l'ultimo dei turni preliminari, un passaggio che si colloca dopo l’eliminazione del Cittadella e prima di entrare nel vivo della manifestazione. Sulla carta una partita agevole, molto più che alla portata della Viola e dall'esito quasi scontato – si spera – che la Fiorentina affronterà avvalendosi della facoltà di schierare molte delle proprie seconde linee.
Un ampio turn-over voluto dallo stesso tecnico romagnolo per permettere ai meno impiegati di rendersi finalmente utili alla causa gigliata e, non di meno, mettersi in mostra agli occhi dello stesso allenatore, in vista dei prossimi impegni. Tanti dunque sono gli esclusi blasonati, da Gilardino a capitan Gamberini passando per il titolarissimo Pasqual fino all'indisponibile Jovetic. In pratica un cambio rivoluzionario che mostrerà finalmente l'altra faccia della Viola a disposizione di Rossi. Quella che il tecnico non ha avuto occasione di vedere all'opera e che per troppo tempo è rimasta ai margini della squadra con Mihajlovic alla guida.
Via dunque alla Coppa Italia di Delio Rossi. Quella fatta di esperimenti e coraggio da vendere. Quella stessa che concederà minuti preziosi ai vari epurati degli ultimi mesi viola. Spazio quindi ai vari Babacar e Camporese - ripescati dal purgatorio della Primavera -, al giovane Neto per la prima volta titolare dal suo arrivo a Firenze lo scorso gennaio e altre nuove leve interessanti quali Ashong e Salifu. Una vera e propria rivoluzione verde, come si usa dire, portata avanti da mister Rossi nel corso della sua prima settimana e mezzo di lavoro da allenatore gigliato. Un lavoro che, fino a questo momento, tiene fede a quanto detto di Rossi e il suo rapporto con i giovani, prima e dopo il suo arrivo.
Oggi sarà dunque l'occasione per vedere una Fiorentina diversa, b-side in termini discografici, e molto altro. Contro l'Empoli sarà infatti l'occasione per sbloccare determinati giocatori apparsi appannati durante questo inizio di stagione, vedi Santiago Silva, Romulo e De Silvestri. E una ghiotta opportunità per rimettere assieme alcuni pezzi del puzzle gigliato, andati persi o apparentemente inutilizzabili. In sostanza la situazione perfetta, e il momento perfetto. Quello in cui Delio Rossi, all'inizio del suo cammino fiorentino, deve ancora trovare la quadratura del cerchio e imprimere il suo marchio sulla squadra.
Prima però si dovrà superare i cugini empolesi. Un'impresa, come detto, tutt'altro che impossibile ma che, memori dei 119 minuti al cardiopalmo vissuti la passata stagione proprio contro gli azzurri, non andrà presa alla leggera. Un'ipotesi, giusto dirlo, ampiamente escludibile vista l'attenzione e la meticolosità con cui il tecnico viola ha preparato e presentato l'incontro, e considerata l'importanza della competizione.
Sullo sfondo della Coppa Italia troneggia infatti il pass per la cara vecchia Europa. Quella in cui la Fiorentina vuole tornare a tutti i costi e che resta l'obiettivo primario di stagione. Una motivazione più che valida per trovare gli stimoli giusti e la corretta determinazione, che si aggiunge a quella di tornare ad alzare al cielo un trofeo, dieci anni dopo l'ultima Coppa Italia vinta con Terim e Mancini in panchina. Un traguardo mai raggiunto e nemmeno mai sfiorato neanche nei magnifici cinque anni targati Prandelli.
Ecco allora che ritorna in auge la figura del nuovo allenatore viola. Quel Delio Rossi già vincitore del trofeo nel 2009 con la Lazio, mietendo per la strada vittime illustri quali Milan e Juve, e ancora finalista con il Palermo nel 2011, fermato soltanto dall'Inter di Eto'o. Un pedigree di tutto rispetto, dunque, che porta in dote una buona dose di esperienza e una innata abitudine ad arrivare spesso in fondo alle competizioni. Una caratteristica, quest'ultima, che la squadra viola dovrà necessariamente far propria, qualora ambisse ad aggiudicarsi la coppa. Anche perché, guardando il tabellone, gli impedimenti e le sfide all'ultimo sangue - nell'ordine: Roma, Juventus e Milan - che la Viola con tutta probabilità sarebbe costretta ad affrontare sul suo cammino - dopo l'Empoli – sono tutt'altro che semplici.
Tuttavia, la vera discriminante con le ultime umilianti apparizioni della Fiorentina nella competizione sarà la convinzione che la squadra riuscirà a mettere in campo. Anche e soprattutto da subito, contro l’Empoli. Al di là dei proclami, vergognosamente rovesciati negli anni passati, adesso la domanda vera è: Fiorentina, ci credi davvero?
Cristiano Puccetti
direttore sport Lady Radio e Quotidiano Viola