MACIA, Felice per Rossi. Su Borja, Vecino e Montella...
Eduardo Macia, ex dirigente della Fiorentina oggi al Leicester, ha commentato a TuttoMercatoWeb il ritorno in Italia di Giuseppe Rossi, sua scommessa ai tempi dei viola e ora in vista del trasferimento al Genoa:
"E' una bella soddisfazione poter rivedere Rossi nel campionato italiano: ho un'enorme stima nei suoi confronti e spero che possa avere tanta fortuna. E' un calciatore top, uno dei talenti più forti sfornati dall'Italia negli ultimi quindici anni. Gli infortuni lo hanno tormentato e noi non abbiamo visto neanche la metà del potenziale di Rossi. A Firenze avevamo creato la coppia con Gomez, pensando al dinamismo dell'uno e alla potenza dell'altro. Purtroppo è andata male a causa dei problemi fisici ma Rossi può ancora fare la differenza. E mi auguro che nella parte finale della sua carriera Giuseppe possa lasciare a tutti un bel ... sapore. Per il calcio italiano. Il Rossi di adesso è totalmente diverso rispetto a come era da giovane quando attaccava la profondità e prediligeva la verticalità. Dopo l'infortunio ha saputo modellare il suo stile di gioco adattandolo alle sue esigenze. E' diventato una seconda punta capace di giocare anche intelligentemente tra le linee e sa agire pure come collegamento tra la seconda punta e il centrocampo, sfruttando la sua velocità e rapidità d'esecuzione. Ha trovato una nuova dimensione tattica. Dopo tre infortuni così gravi ha saputo ritrovarsi e rilanciarsi anche da questo punto di vista. Ed è da apprezzare la sua forza di volontà e la sua capacità di non mollare mai. La sua vita è il calcio".
Su Borja Valero e Vecino, anch'essi da lui portati in viola e oggi all'Inter, ha aggiunto: ""Stanno facendo benissimo all'Inter. Vale il discorso fatto per Leiva: contano anche l'intelligenza calcistica o la competitività di un calciatore. Idem per Alonso al Chelsea o per Joaquin che sta facendo bene al Betis. Per non parlare di Cuadrado".
Infine, ha avuto parole anche sull'esonero del suo ex allenatore Vincenzo Montella: "Mi è dispiaciuto. Abbiamo lavorato molto bene alla Fiorentina. E' un tecnico che fa una proposta calcistica con idee innovative. Purtroppo al Milan c'erano aspettative troppo alte e nel calcio l'anello debole è sempre l'allenatore. E' difficile costruire una squadra con 11-12 giocatori nuovi. Ho letto che alla Fiorentina quando arrivammo noi facemmo una rivoluzione simile. E' vero, prendemmo 14 calciatori nuovi ma più della metà erano già nel campionato italiano, lo conoscevano già. Erano già abituati alla serie A. Il Milan comunque ha una rosa forte ma ha bisogno di tempo per ingranare".