CERRUTI, Viola può regalare altre soddisfazioni ai tifosi
Alberto Cerruti, storica firma de La Gazzetta dello Sport, è intervenuto ai microfoni dei media presenti a Coverciano, alla presentazione dei libri su Nando Martellini ed Enzo Bearzot. Queste le parole raccolte da FirenzeViola.it: “Due grandi personaggi, uno il cronista che ha raccontato l’Italia del 1982, l’altro il grande protagonista di quell’avventura. Ci sono racconti assolutamente inediti, li consiglio vivamente a tutti”.
Che effetto le fa tornare dopo tanti anni a Coverciano?
“Ho cominciato proprio con Bearzot a seguire la nazionale, nel 1979, per altri 31 anni. Mi fa un certo effetto, l’ultima volta ero venuto nel 2010 con una nazionale campione del mondo. È tutto cambiato, sono felice di aver visto il Museo del Calcio, gioiellino a cura di Matteo Marani. Mi auguro vengano in tanti a visitarlo perché è un tuffo nella storia”.
Che effetto fa vedere la nazionale in difficoltà con i giovani?
“La nazionale è figlia di un campionato pieno di stranieri. Sono state celebrate le imprese di 6 italiane nelle coppe, giustamente. Ma sono pieni di stranieri, purtroppo la nazionale è un mondo diverso, e paga il fatto di non avere titolari italiani nelle big”.
Come si risolve il problema del razzismo negli stadi?
“Con provvedimenti duri, severi, dentro e fuori dagli stadi. Purtroppo vedo tante parole e pochi fatti”.
Un parere sulle semifinali di Coppa Italia?
“Juve-Inter non è stata esaltante, una gara rovinata poi nel finale da ciò che è successo. La qualificazione è ancora aperta. La Fiorentina invece è in gran forma, merito di Italiano. La squadra era partita male ma poi ha trovato la giusta quadra: è una squadra che gioca bene, nonostante non abbia un gran centravanti sta tirando fuori il meglio da Cabral. Io l’ho conosciuto in Svizzera nel Basilea, meritava fiducia e penso che la Fiorentina possa dare ancora tante soddisfazioni ai tifosi. La Coppa Italia è un obiettivo ma anche la Conference”.
Si aspettava questa incisività di Terracciano?
“Meglio tardi che mai. Terracciano aveva già mostrato qualità, ora è maturo. Così come altri come Castrovilli. L’importante è lo spirito di questa squadra. Amrabat qualcuno l’ha scoperto al Mondiale ma Gattuso diceva poche settimane fa che si rivede in lui, ed è un campione del mondo. Penso poi a Milenkovic, Bonaventura... Tutti giocatori di qualità. Italiano ha saputo aspettare e mettere tutti al posto giusto nel momento giusto”.
Mandragora e Castrovilli meritano una chance in nazionale?
“Mancini chiama tutti, non vedo perché non dovrebbe chiamare anche loro. Il problema è di chi rimane fuori, e le ultime esclusioni come Zaccagni, Gatti, Locatelli, sono incomprensibili”.