RANGERS, Scintille religiose nel dopo derby
Piccola "guerra di religione" al classico e sentitissimo derby di Glasgow. Due stagioni fa durante la sfida, tra la squadra dei cattolici del Celtic e i Rangers, Artur Boruc, portiere del Celtic, aveva mostrato il segno della croce sotto al settore dei tifosi protestanti, scatenando proteste e putiferio. Domenica scorsa il portiere polacco ha fatto di più.
Dopo la vittoria nell'ultimo derby (3-2 per il Celtic), il portiere polacco si è tolto la maglia esibendo una t-shirt con scritto "Dio benedica Papa Giovanni Paolo II", con tanto di foto del suo connazionale scomparso più di un anno fa.
Un modo di esultare che ha fatto arrabbiare moltissimo i tifosi dei Rangers che rappresentano quella parte della città e della tifoseria che si identifica con la fede protestante e unionista, nemica giurata del Celtic, costituito nel 1888 da un prete cattolico in un quartiere povero abitato da immigrati irlandesi. "Non credo ci sia nulla di cui scandalizzarsi - ha scherzato Gordon Strachan, il tecnico dei Bhoys - Credo che il Papa sia stato un buon personaggio per tutti. Se Boruc avesse indossato una maglia dedicata a Myra Hindley (una famosa serial killer britannica, ndr) penso sarebbe stato peggio".