KLINSMANN, Il mio Bayern non farà calcoli
Cinque vittorie consecutive dovrebbero aver portato la normalità, non l'euforia, perché è una prassi che il Bayern superi il Wolfsburg o schianti l'Arminia. Ma l'agitazione nei primi due mesi di stagione era talmente incontrollata che l'isteria saliva anche contro il Bochum. Adesso, i quattro successi di fila in Bundesliga uniti a quello sui viola in Europa hanno rilassato l'ambiente e Jurgen Klinsmann non si sveglia ogni giorno leggendo del suo imminente esonero: una calma soddisfacente che può essere un vantaggio per la Fiorentina. Le banali coincidenze tra il calcio e la vita propongono spesso storie di pance piene e aggressività attenuata: il Bayern parla tanto del pareggio che farebbe comodo, può scapparci la sconfitta.
Klinsmann e Trap L'allenatore a parole non approva: ha una filosofia che proibisce i passaggi indietro e le speculazioni sul risultato; le idee non sempre poi vengono eseguite sul campo, però lui le insegna e crede alla realizzazione: «Il nostro carattere è di andare avanti, preferiamo l'offensiva. Guardate l'andata: abbiamo vinto 3-0 ma potevamo subire qualche gol. Adesso tocca alla Fiorentina attaccare, ma noi siamo ottimisti e non faremo soltanto difesa: sarà una partita aperta, divertente». Nessun tecnico annuncia mai le barricate o il desiderio di perdere; però il sospetto che Klinsmann si ricordi di alcune trasferte da giocatore, quando lo allenava Trapattoni, inquieta la piazza fiorentina: «Con tutto il rispetto per Trap, noi giochiamo in modo diverso» dice l'ex interista sbarrando gli occhi divertito. E se il Maestro, come lo chiamano ancora in Germania, sentirà queste parole «che non si arrabbi».
Toni ovunque Luca Toni è a Monaco con i muscoli dell'addome arricciati, però sembra sia qui, tanto viene evocato. Klinsmann: «Ci mancherà, ma la sfida mancherà più a lui: ci teneva troppo». E l'attaccante, sul sito del club, conferma: «Mi fa male restare fuori, guarderò la partita con la fidanzata e un paio di amici.
Al Franchi ho mandato mio fratello. La Fiorentina in casa è ancora più pericolosa, il pubblico sa come spingerla. Sarà dura per il Bayern, però spero che prenda almeno un punto. In questi giorni mi ha telefonato Andrea Della Valle e ho sentito anche alcuni giocatori: sono tutti contenti di non vedermi in campo. Il Bayern gioca meglio senza di me? E' vero, ma quando tornerò, magari già domenica, andremo ancora più forte».
Due piani Nell'attesa, Klinsmann ha due disegni tattici in mente: 4-2-3-1 con Klose unica punta, oppure 4-4-2 con davanti anche Podolski al posto dell'azzurro che eviterà gli ululati della gente. Massimo Oddo racconta: «Luca ci è rimasto male per i fischi all'andata, però la mentalità italiana è questa. Il tifoso ti insulta se molli la squadra dopo aver fatto bene. E Luca ha preferito i fischi all'indifferenza: significa che ha lasciato il segno anche qui». Il Bayern si qualifica se vince e la Steaua non batte il Lione. Anche con un pari però resterebbe in testa: la Fiorentina spera in questi comodi pensieri.