MOGGI, Milan, occhio alle ginocchia...
L'editoriale di TMW oggi è scritto da Luciano Moggi
Anche in ritardo, ma i nodi vengono sempre e comunque al pettine. Chi sbaglia paga, prima o poi, e la fortuna può supplire solo fino ad un certo punto. E' una legge non scritta del calcio, che si è accanita tutta di un colpo sull'Inter di Leonardo, ma ancor di più sul suo presidente Massimo Moratti. Troppi gli errori in fase di gestione perché si potessero ripetere i trionfi di dodici mesi fa, troppa soprattutto la presunzione di essere infallibili, un pensiero che ha creato danni probabilmente irrecuperabili a breve termine. Sull'onda dell'operazione Ibrahimovic-Eto'o dell'anno precedente, il Presidente dell'Inter ha preso in mano la situazione avventurandosi in cambiamenti drastici, repentini ed inusuali, che hanno finito per accumularsi fino a giungere alla situazione palesatasi tra sabato e martedì. La stessa scelta di Leonardo, è tutta frutto di un'idea nata e messa in pratica da Moratti, e che nessuno si sorprenda se l'Inter dovesse concludere con un distacco a doppia cifra da chi vincerà lo scudetto. Del resto, un anno fa, al tecnico nerazzurro era successa la stessa identica cosa, anche se le strisce erano di un altro colore. E' anche per questo che non sarà lui a guidare l'Inter dalla prossima stagione. Già, perché gli attuali campioni del mondo sono pronti a servire una rivoluzione capillare che investirà sia la panchina che il materiale umano a disposizione del mister. Partiamo dall'identikit dell'uomo cui sarà affidata la rifondazione. Ama il bel gioco, ha carattere, fa scelte difficili. Spesso le azzecca, altre volte le sbaglia. Sa come si vince, anche se è tutto da verificare in un contesto diverso da quello che lo ha coccolato, accudito, fatto crescere e svezzato. Si chiama Josep Guardiola. L'attuale tecnico del Barcellona è l'uomo al quale Moratti affiderà la restaurazione di una squadra e di una società che ha imparato a vincere troppo di recente per volersene già dimenticare. Gli acquisti stessi impostati dalla società nerazzurra, saranno figli di questa svolta, che finirà ovviamente per influenzare le caratteristiche tecniche di una squadra volente o nolente diversa, rispetto a quella che Mourinho portò ai trionfi della scorsa stagione. Lo stile del calcio blaugrana, sarà garantito da Alexis Sanchez.
Il talento dell'Udinese sarà il giocatore in più dell'Inter di Guardiola, quello cui sarà richiesto di cambiare passo e di accendere le luci di un reparto avanzato rapido, tecnico e veloce. Non ci sarà più Milito, mentre dovrebbe esserci anche Ganso. Continuo a vedere i nerazzurri favoriti rispetto ai cugini milanisti. Il peso specifico di Leonardo, nelle mansioni che più gli si addicono, finirà inevitabilmente per farsi sentire.
Chi non si addentrerà in rivoluzioni, ma preferirà puntellare e affrescare una rosa che già ora si sta dimostrando competitiva ai massimi livelli, è il Napoli. De Laurentiis ha già in serbo un colpo importante per la prossima stagione, che riguarderà il reparto avanzato. Sarebbe impensabile, con tutto il rispetto, andarsi a giocare la Champions con Lucarelli come prima riserva del reparto avanzato. A Napoli l'hanno capito, ed hanno soprattutto preso l'importante contromisura di scegliere David Trezeguet come centravanti. Il francese garantisce gol e costanza. Una merce rarissima, che come ci dimostra Indaghi praticamente in ogni stagione, non ha carta d'identità.
La schiera dei colpi già fatti, si conclude con quello del Milan. L'acquisto di Mexes ormai non è più un segreto, ma va comunque debitamente analizzato. Il francese alza il livello della difesa rossonera, pur essendo lontano dall'essere un fuoriclasse. Le mie perplessità riguardano poi il suo stato di integrità fisica: riprendersi da un crociato non è mai facile. In ogni caso, bene ha fatto Galliani a coprirsi con un acquisto che non porta alcun esborso, mentre aggiunge qualcosa di importante sia a livello tattico che tecnico.
Il mercato entra nel vivo, continueremo a vederne delle belle.