VISTA IN TRASFERTA, Resta l'amaro in bocca
Sono trascorsi appena tre giorni dalla trasferta di Bergamo, e ci ritroviamo di nuovo in trasferta verso Milano, contro l'Inter. Molte le problematiche che hanno dovuto affrontare i tifosi viola per questa gara. Oltre il giorno lavorativo che ha fatto desistere in tanti, la difficoltà principale è stata trovare i biglietti del settore ospiti, emessi solo in alcuni punti di distribuzione. I problemi sono aumentati quando a poche ore dalla gara, il circuito di emissione dei tagliandi si è bloccato, lasciando una parte dei tifosi senza biglietto. Tutto è stato risolto anche grazie alla collaborazione dei responsabili della biglietteria della società viola che la mattina della partita hanno stampato a Milano quelli mancanti per poterli consegnare prima della gara. Il numero dei tifosi al seguito della squadra risulterà di circa 600. Per complicare ulteriormente la situazione, in mattinata per un incidente sull'A1, venivano a formarsi code chilometriche tali da far percorrere strade alternative ai tre pullman organizzati e alla maggior parte delle automobili, aumentando le ore di viaggio, con l'incertezza e l'ansia di non poter arrivare in tempo per la gara.
Si anticipa la partenza al primo pomeriggio, si evita di fare soste per non perdere tempo e si arriva verso le 19.30 alle porte di Milano. Le forze dell'ordine convogliano tutti i tifosi così da scortare la piccola carovana fino al parcheggio del settore ospiti. Vengono consegnati i tagliandi mancanti così da poter accedere ai tornelli e "affrontare" con la solita pazienza la scalata per arrivare al nostro terzo anello, nella "piccionaia" della Scala del Calcio. Arrivati in cima, siamo senza fiato, quasi stravolti, dall'alto dove siamo collocati, come abbiamo detto altre volte, sembra di vedere il gioco del subbuteo. Non abbiamo il tempo di vedere le fasi del riscaldamento, di capire quale sarà la squadra schierata in campo. All'entrata sul campo di gioco, possiamo capire dai numeri di maglia, il solito 4-3-2-1, con Joaquin al posto di Wolski (buona la sua prova a Bergamo), e Mati a supporto di "Pepito" Rossi.
Il primo tempo la Fiorentina gioca con personalità, le incursioni dell'Inter sono ben controllate, Neto si oppone deciso su un tiro di Nagatomo, al quale Rossi risponde con un destro che viene bloccato da Handanovic. Al 21° Rossi inventa per Joaquin, piacevole sorpresa della serata, ma il portiere avversario manda in angolo. Al 36° esce per infortunio Pasqual ed entra Alonso. Si ricomincia nel secondo tempo con la solita determinazione, la squadra viola attacca sotto il nostro settore, e abbiamo così modo di vedere molto meglio. E' trascorso da poco il primo quarto d'ora quando Juan Jesus atterra uno scatenato Joaquin in area, si urla al rigore, passano lunghi interminabili secondi, non capiamo se viene assegnato o meno, fino a quando "Pepito" Rossi si porta sul pallone. Non osiamo guardare, tratteniamo il respiro, solo quando la palla gonfia la rete, il nostro urlo liberatorio di gioia rimbomba in tutto il Meazza.
Pochi minuti e arriva la sostituzione di Rossi, super festeggiato con cori e applausi da tutti i tifosi, per Ilicic. La squadra resta così senza attaccanti, Joaquin viene spostato al centro. A questo punto si nota la nostra squadra non più brillante come prima, recupera con qualche affanno, ma si continua a reggere. Il display segna il 72° quando l'Inter conquista un angolo, la difesa viola rinvia male, il pallone resta in area e Cambiasso (la nostra "bestia nera") batte Neto a pochi passi. I neroazzurri sembrano rinvigoriti. Pochi minuti e potrebbe realizzarsi il possibile 1-2 per i gigliati ma Ilicic si fa respingere il tiro. Come regola quasi matematica nella dura legge del calcio, avviene ciò che non vorresti: "gol sbagliato, gol subito", e dal capovolgimento di fronte, Mati non riesce a respingere un pallone che viene sfruttato con un titro da Jonathan che a pochi minuti dal termine porta in vantaggio i padroni di casa.
Termina la gara con la disperazione dei tifosi viola, con la consapevolezza di aver dominato almeno in gran parte per il gioco, di aver perso una gara per qualche leggerezza difensiva. Un ultimo quarto d'ora fatale che allunga quella striscia negativa al Meazza che dura da tredici anni. La squadra esce tra gli applausi di tutto il settore, a testa alta, con il rammarico di aver avuto delle assenze pesanti di giocatori fondamentali come Cuadrado, Pizarro e Gomez, e l'infortunato Pasqual nel primo tempo. Non cerchiamo alibi o giustificazioni, ma non facciamo nessun dramma, sperando che in futuro non si ripetano gli errori che ci hanno penalizzato oltre il dovuto. Torniamo verso Firenze a notte inoltrata, il cammino è ancora lungo, in tutti i sensi, si deve guardare avanti, quello che resta in questo momento è un grande amaro in bocca...