VALENCIA-FIORENTINA, Molto più di un'amichevole
Quando Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa ha dichiarato "A Valencia non perderemo di sicuro. Non so se riusciremo a vincere, ma sono sicuro che non perderemo" non si rendeva probabilmente conto di aver acceso i cuori di molti sostenitori viola. E non solo perché questo è lo spirito che ogni tifoso vorrebbe vedere da parte della propria squadra, ma perché ha sollevato le ceneri da un fuoco che dentro molti di loro arde ancora. Era il 7 marzo del 2000; Sinisa Mihajlovic era allora uno dei pilastri di quella Lazio che due mesi più tardi si sarebbe laureata campione d'Italia per la seconda volta nella sua storia; molti degli attuali giocatori della Fiorentina erano poco più che ragazzini, se non addirittura dei bambini: quel giorno la squadra allora allenata da Giovanni Trapattoni, dopo aver battuto in casa il Manchester United e lo stesso Valencia, scese in campo al "Mestalla" in un incontro decisivo per la qualificazione ai quarti di finale di Champions League; la gara fu persa dai viola a causa di una clamorosa svista arbitrale, proprio come sarebbe accaduto dieci anni più tardi a Monaco di Baviera. Mihajlovic, quindi, probabilmente non lo sa, ma se i suoi ragazzi espugneranno Valencia renderanno in parte vendetta ai loro illustri predecessori. Amarcord a parte, quella che si giocherà stasera sarà molto più di un'amichevole.
"Non mi interessano le gare vinte per 18-0", ha dichiarato lo stesso tecnico serbo. Giusto per far capire che dall'incontro che tra meno di 24 ore si disputerà in terra di Spagna si aspetta indicazioni assai importanti. Indicazioni riguardanti quella che potrà essere l'eventuale formazione di base per il prossimo campionato, visto che, come ammesso dallo stesso Mihajlovic, certe gerarchie sono ormai azzerate; e ci vengono in questo caso in mente i nomi di Sebastien Frey e Artur Boruc. Indicazioni riguardo ai giovani che potranno entrare definitivamente nel giro della prima squadra; e stavolta pensiamo a Matos, Agyei e Gulan. Ma anche indicazioni riguardo al mercato, argomento del quale il tecnico viola evita assai volentieri di parlare, ma dal quale, seppur indirettamente, non può esimersi. A Valencia non ci sarà Khouma El Babacar, e questo potrebbe essere già di per se' un segnale importante; ma il giovane senegalese non è l'unico giocatore viola candidato alla partenza, e, forse, nemmeno l'unico a non convincere troppo l'allenatore gigliato.