TRA BUONUSCITE ED INDENNIZZI
La trattativa tra Paulo Sousa e la Fiorentina è ormai conclusa da tempo: il portoghese infatti ha già trovato l’accordo con la Fiorentina ed è pronto a firmare un biennale a circa 1,3 milioni di euro a stagione, con opzione per il terzo. Un ingaggio davvero importante per un tecnico ancora molto giovane ma che piace da mesi alla proprietà viola, che non vede l’ora di poter cominciare a lavorare sul terreno di gioco del “Benatti” a Moena. Prima però c’è da risolvere ancora qualche non troppo piccola formalità col Basilea, ancora alla ricerca di un nuovo allenatore e con un preoccupante count-down alle spalle.
Il campionato svizzero, infatti, partirà il 19 luglio (è già fissata un’amichevole per il 15 contro il Bayer Leverkusen) e l’inizio della nuova stagione per i rossoblù elvetici avrà inizio tra poco più di una settimana. Un tempo davvero stringatissimo per scegliere un nuovo allenatore con cui la società possa fin da subito concordare le scelte sul mercato, con l’obiettivo di riconfermare il titolo di campione di Svizzera ed affrontare dignitosamente la prossima Champions League. Ed è per questo motivo, infatti, che il Basilea in queste ultime ore ha mostrato un ulteriore irrigidimento nei confronti della Fiorentina, il cui atteggiamento nel tentativo di portar via un allenatore sotto contratto non è stato visto di buon occhio.
Il primo a rimetterci potrebbe essere Paulo Sousa stesso che, svincolandosi, sarebbe costretto a pagare una buonuscita al club (si parla di una cifra attorno al milione di euro) prima di sposare la causa viola, mentre oltre a questo, gli svizzeri hanno fatto sapere alla Fiorentina di volere anche una sorta di indennizzo per il “danno” procurato. Una tassa vera e propria che però da Viale Fanti hanno fatto sapere di non voler pagare in nessun modo. Un dilemma di non poco conto. In tutto questo, la Fiorentina continua a professare sicurezza e considera già Sousa il sostituto di Montella. Basilea permettendo...
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