NESSUN RIMPIANTO
E' il primo nome, e il primo volto, che viene in mente pensando a domenica. Non c'è niente da fare, tanto vale evitare di far finta di niente. Il ritorno di Riccardo Montolivo al "Franchi" è il piatto forte del pranzo calcistico fissato per le 12:30, e come minimo ci sarà di che sorridere. Perchè conoscendo Firenze, e la sua ironia, sarà soprattutto sulla satira che in tanti la butteranno nell'appellare Montolivo, o nel fargli sentire il proprio personale saluto.
Ma battute a parte, l'ex di turno rappresenta bene la rivalità che si è creata in questa stagione tra viola e rossoneri. Il che, intanto, potrebbe pure già essere un fattore positivo da portare a testimonianza dell'annata, al di là di qualche passo falso come il più recente a Cagliari. Montolivo e il Milan, oggi, intesi come i principali concorrenti, e anche come coloro che si sono addossati un bel po' di antipatie.
Perchè se la squadra di Allegri ha fatto parlare di sè anche per qualche aiutino arrivato dai direttori di gara, sulla storia tra Montolivo e Firenze è stato scritto e detto di tutto. Noi stessi, per inciso, alzammo bandiera bianca quando già il maremagnum del mancato rinnovo era esploso. Ce ne tirammo fuori il prima possibile, di fronte a una vicenda che già da sola raccontava, persino con una certa limpidezza, quali erano le posizioni in ballo.
Di diverso, semmai, c'è stato il colpo di reni dei Della Valle, che hanno rilanciato un programma chiaramente rinnovato, e nel quale alla fine (ed è questo l'aspetto migliore) di Montolivo nessuno sente la mancanza. Con un centrocampo come quello che scenderà in campo domenica (Borja, Pizarro e Aquilani) alzi la mano chi ricorda con nostalgia le giocate del mediano di Caravaggio. Un'accoglienza velenosa, d'accordo, può darsi, ma anche la certezza di aver sostituito degnamente un calciatore che nessuno rimpiange. Anche per motivi evidenti di miglioramento dopo la sua partenza.