LA FIORENTINA DI MONTELLA
Tanto tuonò che piovve. L'attesa è finita, Vincenzo Montella sarà il nuovo allenatore della Fiorentina. Deo gratias, il 5 giugno i viola sono riusciti a chiudere il cerchio. L'Aeroplanino, poi Daniele Pradè, poi Eduardo Macia. Tre uomini per rifondare un progetto, per far ripartire una squadra che ha vissuto più bassi che alti, nelle sue ultime lune. Cambierà anche la filosofia gigliata, perché con Montella sarà una squadra votata all'attacco: come la sua Roma, come il suo Catania.
Quattro, tre, tre. Il prefisso di un calcio fatto d'attacco, di brio, di voglia di guardare l'avversario sempre e comunque a testa alta. Due terzini che spingono e che sanno sovrapporsi, quali Cassani e Pasqual, spremuti così tanto che anche i sostituti devono essere all'altezza. L'arrivo probabile di Roncaglia dal Boca, apre possibilità alla cessione di De Silvestri, dall'altra parte mancherà un tassello. Due difensori centrali, uno di piede, l'altro di fisico, possono essere individuati in Gamberini e Nastasic. Poi, ne servirà anche un altro, perché persi Natali e Kroldrup, resta solo Camporese. Un altro tassello fondamentale sarà il regista. E' il fulcro ed il perno delle idee tattiche di Montella: Lodi sarebbe il nome perfetto, Lodeiro un'alternativa di qualità, Salamon un possibile nome come riserva per l'oggi e per il domani. I due interni dovranno esser capaci di rifinire, cucire, giocare di sciabola e fioretto. Kucka è il prototipo ideale, Behrami altrettanto. Poi gli esterni d'attacco: Montella sta valutando Cerci, ambito dal Torino. Tatticamente sono una seconda punta ed un esterno alto, per garantire ampiezza al gioco ma anche più variabili, come facevano Gomez e Barrientos a Catania. Poi la punta. Non è necessario che sia l'ariete vecchio stampo: la conferma di Bergessio, anziché Maxi Lopez, lo conferma. Un uomo capace di fare entrambe le fasi, bravo non solo col fisico ma anche coi piedi. Pradè e Macia sono già al lavoro per accontentare l'Aeroplanino, la cui rivoluzione tattica è già iniziata. E che, al contempo, prevederà tagli pesanti: viene in mente Vargas, più uomo da 3-5-2 o da 4-4-2, che da 4-3-3. E poi Jovetic. Vuole giocare vicino alla porta, vuole forse farlo altrove. O sarà il centravanti designato da Montella, o la Fiorentina aspetterà a gloria i 30-35 milioni richiesti per farlo partire. Tanto tuona, che forse pioverà anche lì.