IN SALITA
Adesso, la storia, è davvero finita. Con i saluti per niente scontati di quest'oggi, in casa Fiorentina, comincia la cosiddetta rivoluzione. In attesa (ormai da tempo per la verità) delle novità societarie la squadra saluta la stagione e va in vacanza. Molti i volti che non torneranno ad allenarsi al "Franchi". E ripetere per l'ennesima volta la lunga lista dei partenti con le valigie in mano spiega bene le difficoltà che, sin dall'inizio, Corvino deve gestire.
Perchè mentre il diesse è in Sudamerica a Firenze è esplosa la faccenda Montolivo, D'Agostino resta in attesa di capire meglio se ci sarà il viola nel suo futuro o le striscie bianconere (friulane o anche senesi a giudicare dalle ultime voci), Gilardino sente le sirene francesi e la avances di Lotito e chissà pure De Laurentiis, per non parlare dei giocatori in scadenza (Santana, Donadel, Comotto, Avramov) che di fatto hanno già salutato in attesa di capire bene quale sarà la destinazione definitiva.
E se, di certo, la situazione di Montolivo resta al momento la più complessa, non è che sulle altre posizioni regga troppo il sereno. Frey e Mutu, ad esempio, restano altri nodi da sciogliere. Come detto, nel frattempo, Corvino è ancora in Sudamerica. Sulle tracce di argentini, brasiliani, ma probabilmente non solo. I nomi fioccano, Jonathan l'ultimo in ordine cronologico, ma per il momento tutto sembra rientrare nell'ambito dei pour parler. Sblocchi dal Belgio, con riferimento a Witsel, non sembrano tantomeno all'orizzonte.
Se il buongiorno si vede dal mattino, in altri termini, Corvino deve aver già ben capito quanto sarà complicata questa finestra estiva di mercato. Dove, per inciso, lui per primo partirà con gli occhi addosso della critica. In questo senso in perfetta linea con la posizione che spetterà a Mihajlovic all'inizio del prossimo campionato. Come dire che, inevitabilmente, la partenza è un po' in salita per tutti. Soprattutto per il diesse chiamato proprio in questi mesi a sbagliare il meno possibile. Gestendo cioè al meglio i tanti giocatori in uscita (alzi la mano chi pensa sia semplice definire la posizione di Marchionni per fare un esempio) per poi affondare colpi in entrata secondo logiche alla portata della società, e dell'annunciata riduzione del tetto ingaggi.
Una vera e propria impresa, insomma. La speranza, dote ormai elevata a caratteristica principale dell'appassionato fiorentino, è allora quella che le attuali situazioni di stallo non comincino, sin da ora, a impedire alla Fiorentina di arrivare prima delle altre su obiettivi di valore. Un esempio? Se non è lecito guardare troppo l'immediata presentazione della Juventus di Pirlo (troppo diversi gli ambiti di mercato e le condizioni ambientali), un pizzico d'inquietudine sale nel sapere che il Napoli, attraverso Bigon, ha già cominciato a parlare con Palombo. Il rischio, come detto, è quello di arrivare tardi in un mercato nel quale come minimo sarà necessario operare con tempismo chirurgico.