IL NUOVO METODO SOUSA
Un uomo convinto di se stesso e del suo lavoro, ma anche disposto a migliorare apportando delle correzioni. La prima parte di stagione ha mostrato infatti un Paulo Sousa che ha lavorato anche su stesso. Il tecnico infatti ha corretto fin dall'inizio o in corsa quei lati del carattere o del suo metodo di lavoro per adattarli alla nuova stagione viola, evitando errori fatali nella prima. Non un passo indietro su quelli che sono i suoi principi o le sue idee, ben inteso, quanto uno studio su se stesso e le sue convinzioni per centrare gli obiettivi.
La prima mossa è stata una modifica del lavoro di preparazione per evitare una partenza a razzo e poi un calo fisiologico (fisico e mentale) nella seconda parte. Nessuna rinuncia alla palla per carità ma l'aumento del lavoro atletico e in palestra tanto che tutti i giocaotri hanno accusato una certa stanchezza per i carichi aumentati. Lo staff ha potuto contare anche su una migliore conoscenza della tenuta e dei dati della maggior parte dei giocatori, quelli titolari in particolare.
La seconda mossa è un graduale inserimento dei nuovi acquisti e una certa prudenza con i giovani per evitare un Diakhate bis. Il turn over appare più moderato rispetto alla prima stagione perché Chiesa, Sanchez, Salcedo, Milic, Cristoforo e De Maio - i nuovi innesti che finora hanno debuttato - sono stati inseriti singolarmente (due insieme al massimo) per testarli in meccanismi già oliati. Niente più cambi per 8-10/undicesimi della squadra come accadeva lo scorso anno ad inizio stagione e in particolare in Europa League così da non rischiare passi falsi nelle varie competizioni e conseguenti bocciature dei singoli chiamati a muoversi in una Fiorentina bis, per capirci. E per quanto riguarda i giovani, come Hagi, meglio chiarirgli subito che per l'età e l'esperienza è un giocatore da Primavera che deve fare la differenza con i pari età prima di sentirsi un giocatore della prima squadra.
La terza mossa è una comunicazione più prudente, sia sul mercato sia sui singoli. Sul mercato Sousa ha smesso i panni dell'allenatore - manager all'inglese non cercando alibi nella campagna acquisti ma affidandosi e confrontandosi con chi il mercato materialmente lo deve fare. La famosa frittata con le uova che si hanno Sousa ha deciso di farla concretamente più che a parole, lavorando per migliorare la performance della squadra con il materiale a disposizione. E con i singoli sta usando il bastone, laddove vede cali di tensione e di concetrazione, ma senza mortificare i giocaotri con esclusioni troppo lunghe. L'esempio è il comportamento del tecnico con Bernardeschi, non ha lesinato parole dure per spronarlo, ma poi è stato pronto a lanciarlo per dargli una seconda occasione.