GENOVA, Una guerriglia preannunciata

A cura di Tommaso Loreto
13.10.2010 10:45 di  Redazione FV   vedi letture
GENOVA, Una guerriglia preannunciata
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© foto di Alberto Fornasari

Fiumi d'inchiostro che seguono le maree di parole spese sul momento. La mattina dopo i fattacci, Genova è ancora campo di guerriglia per le frange nazionaliste serbe, mescolatesi ai tifosi giunti a Marassi per seguire la partita contro l'Italia. Gli scontri sono durati fino alle 6 del mattino, mentre i fermati sono 17 compreso il capo degli ultrà, più volte ripreso mentre, cesoie in mano e cappuccio in testa, inneggiava e aizzava i suoi lanciando fumogeni. Fin qui i fatti. Tanti, come i commenti, da riempire pagine e pagine di quotidiani.

E approfondendo la lettura ci s'imbatte anche in quel che erano i cupi presagi alla vigilia della partita. Perchè, come riportato ad esempio da Repubblica, "dei 1600 tifosi in arrivo a Genova, almeno 300 erano considerati di estrema destra. E perchè un rapporto riservato della polizia serba, inviato a Roma via fax nel pomeriggio di lunedì, avvertiva i colleghi italiani dell'arrivo di questi soggetti. Non solo. Ma a questi si preannunciava che si sarebbero aggregati dei cani sciolti appartenenti al noto gruppo dei "Grobari" ("becchini") già noti per atti di violenza. Infine esisteva anche la possibilità che ci fossero alcuni dei protagonisti degli scontri avvenuti a Belgrado, pochi giorni fa, in occasione del gay pride".

E così mentre il capo della Polizia Roberto Massucci ("Ci avevano avvertito del numero dei tifosi, non della loro pericolosità") si rimpalla le responsabilità con il presidente della Federcalcio serba, Karadzic ("Avevamo avvertito che sarebbero arrivati ultrà di estrema destra"), si prosegue nel commentare quel che è andato in scena ieri sera che, di certo, con il calcio (e anche con le dinamiche italiche, distorte o meno, del pallone) non ha niente a che fare. Con l'interrogativo che, però, resta tanto lampante quanto colpevolemente irrisolto. Perchè, in pratica, risulta davvero assurdo pensare che non si potesse prevenire una situazione del genere. Alla luce di quella riforma che, bene o male, sta provando a regolamentare ogni stadio italiano (dagli oggetti sequestrati all'ingresso alle tessere del tifoso, gli stadi italiani sono sempre più blindati) è possibile trovarsi ostaggi impotenti di fronte a 300 deliquenti quantomeno preannunciati?