FIORENTINA, La fantasia al potere

20.11.2008 00:00 di  Matteo Magrini   vedi letture
FIORENTINA, La fantasia al potere
FirenzeViola.it

E' l'argomento che anima tifosi, stampa, critica e addetti ai lavori negli ultimi giorni. Prandelli ha annunciato cambiamenti, novità tattiche, e Firenze, città "calciofila" come poche, si è immediatamente accesa. Tutti vogliono dire la loro. Chi vuole il 4-3-3, chi il 4-3-2-1 ad albero di Natale, chi ama il rombo, chi vorrebbe tornare al classico 4-4-2. Insomma, se è vero che in Italia siamo tutti c.t, Firenze è la "Capitale".

 

Non c'è dubbio che l'argomento sia interessante e anzi, fa piacere, ogni tanto, ritrovarsi a discutere di pallone, di tattica, di schemi, di flussi di gioco invece che di moviola, di polemiche, di spogliatoi spaccati. Assistendo a questo "dibattito sul modulo", però, sorge una domanda: ma siamo sicuri che sia tutta una questione di numeri e di posizioni in campo? La forza della Fiorentina, nessuno può o vuole negarlo, in questi anni è stata sicuramente la straordinaria organizzazione, l'equlibrio, la manovra che scorreva fluida. Ogni giocatore, sotto la guida del tecnico di Orzinuovi ha sempre saputo a memoria cosa doveva fare sul prato verde.

 

La sensazione che si ricava dalle ultime partite è quella che queste idee di gioco, questa organizzazione, siano entrate però anche nelle memorie delle altre squadre, che sanno quindi come rispondere alla Fiorentina. Ai viola sta succedendo quello che è successo anche alla Roma di Spalletti, che dopo aver sorpreso tutti con il suo calcio "stile rugby", fatto di tocchi di prima, con la squadra che sale tutta insieme, ha dovuto cambiare improvvismente, proprio perchè era diventata prevedibile, o per dirla alla Prandelli, "riconoscibile".

 

Ma perchè tutto deve essere ridotto ad una serie di numeri? E se la chiave fosse proprio nella troppo rigida intepretazione di questi schemi? La Fiorentina è una squadra ricca di talento, di qualità, di fantasia, che spesso appare come imbrigliata, "costretta". Giocatori come Mutu, come Montolivo, come Jovetic, vanno forse lasciati liberi di seguire maggiormente il loro istinto, di sprigionare l'immensa fantasia di cui sono dotati. Questo non significa certo che bisogna "bandire" l'ordine tattico, l'organizzazione, componenti comunque fondamentali nel calcio moderno. Per essere meno riconoscibili è necessario, per definizione, essere imprevedibili, soprendenti, e le uniche cose che nel calcio rivoltano le partite, le accendono, sono le giocate di classe, i colpi di genio.


Ecco perchè la Fiorentina, che ha al suo interno giocatori capaci di fare la differenza, di "inventare" calcio, dovbrebbe lasciarsi trascinare maggiormente da loro. Gente come Mutu, come Jovetic, ma  come lo stesso Santana, possono accendere la luce di questa squadra, ma devono essere "liberi", devono poter esprimere la loro fantasia. Prandelli, che è uomo saggio e calciofilo dal palato fine, sa sicuramente come intervenire, ma una Fiorentina con "la fantasia al potere", beh, farebbe sognare e divertire una città che ama le opere d'arte. Ed il calcio, quando è classe, quando è fantasia, è arte allo stato puro.