ERA MEGLIO LA PRIMAVERA
E’ chiaro che l’approdo odierno parte da lontano, e non è spiegabile se non tirando in causa le complessive responsabilità di ogni parte in causa, dalla cima della piramide fino alle sue basi. Ma c’è un aspetto nella Fiorentina che crolla al cospetto del Frosinone che oggi rappresenta una novità, e per forza di cose chiama in causa i diretti protagonisti, quelli che sul rettangolo di gioco ci vanno e determinano.
Se il campanello d’allarme era squillato con forza a Cagliari, oggi la Fiorentina ha certificato anche l’inciampo nel rischio che comportava affrontare due mesi in attesa di una partita. Il rinvio di ogni scelta, di ogni decisione, di ogni valutazione all’esito della semifinale di Coppa Italia portava già con sé la pesantezza di una restante parte di campionato da giocare con la testa altrove. La squadra di Pioli è pienamente caduta nel tranello: schiaffeggiata a Cagliari, incapace di battere una Roma barcollante facendosi riprendere due volte, messa all’angolo oggi nel secondo tempo della sfida con il Frosinone dopo aver combinato poco nei primi 45 minuti.
In mezzo c’è chiaramente un’identità tattica che a distanza di un anno e mezzo dal suo arrivo Pioli non è ancora riuscito a dare. A prescindere dai risultati se c’è un fil rouge nelle meccaniche di questa squadra è unicamente il ricorrere al lancio per Chiesa nella speranza che Federico inventi qualcosa. Non molto altro, in una manovra che l’arrivo di Muriel aveva rinfrescato soltanto prima di ritrovarsi inevitabilmente stanco per l’impiego full-time. Non si capisce il perché, invece, di un'assenza nella rotazione degli altri uomini. Con la classifica oramai chiara la riproposizione costante della leggerezza di Gerson, per esempio, è difficile da comprendere. Così come sono evidenti le flessioni di Benassi e Veretout, quest’ultimo al centro di parecchie voci di mercato. Insomma un quadro che la Fiorentina poteva e doveva evitare, e che invece oggi racconta un presente che definire grigio è un eufemismo.
Fino a oggi questo gruppo di calciatori non aveva mai tradito, non aveva mai completamente sbagliato approccio come avvenuto oggi e come ha poi sottolineato Pioli in sala stampa. Al di là dell’andamento (evidentemente dettato anche da meri valori tecnici giudicati male in fase di mercato) la Fiorentina non aveva mai dato la sensazione di mollare, oggi sotto questo profilo è stato invece un amarissimo esordio. Tanto che nel corso dei novanta minuti davvero l’unica soluzione per non annoiarsi poteva essere quella di vedere in campo qualche giovane dalla Primavera. Di certo la squadra di Bigica, venerdì sera in coppa, ha fatto divertire molto di più.