DIVERSI FIGLI D'ARTE
Si sarebbe infuriato persino il più zen dei tifosi. E non era davvero possibile far finta di niente nel dopo partita, tanto che Freitas e Pioli bene hanno fatto a ribadire tutte le perplessità viola. Perchè la gestione globale della gara da parte del figlio d'arte Pairetto ha spesso lasciato interdetti, e perchè anche sugli episodi ci sarebbe di che discutere. A prescindere da un VAR che, se non utilizzato al meglio, non può certo aiutare.
E' il caso del rigore concesso all'Atalanta, come minimo generoso, o di quello clamorosamente negato a Gil Dias, per non parlare della trattenuta su Astori di Spinazzola nemmeno considerata, tanto meno dalle immagini tv. Tre episodi diversi, ma sempre con la stessa lettura, quella penalizzante per una Fiorentina alla quale i tre punti avrebbero fatto comodissimo. Contro un avversario diretto come la squadra di Gasperini, e al netto della sofferenza della ripresa, vincere avrebbe valuto un valore enorme.
A margine è però necessario analizzare anche il perchè il vantaggio di Chiesa non sia stato difeso fino al fischio finale (Federico, ieri sera, ha rappresentato l'altra faccia del "Figlio d'arte", ben lontano dalla prova insufficiente dell'arbitro visto il secondo gol capolavoro consecutivo del numero 25) . Perchè l'Atalanta ha comunque legittimato il pareggio con una ripresa arrembante, nella quale soltanto uno Sportiello in versione saracinesca ha impedito danni maggiori.
La Fiorentina non è rimasta in partita per 90 minuti, in altri termini, palesando un difetto che ancora non ha rimediato appieno. Le difficoltà d'impostazione del primo tempo si sono confermate in una seconda frazione senza troppi sbocchi e nemmeno il cambio Simeone/Babacar ha modificato troppo le cose. Il senegalese era entrato bene in campo ma lo spreco nel finale, in contropiede qualche minuto prima del pari beffardo di Freuler, diventa la sintesi di una Fiorentina che si è bloccata dinanzi al colpo finale. Rivitalizzando, Pairetto a parte, un'Atalanta a un passo dalla sconfitta.
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