CINICITTÀ

20.12.2012 00:05 di  Iacopo Barlotti  Twitter:    vedi letture
CINICITTÀ
FirenzeViola.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Meglio giocare bene e perdere o giocare male e vincere? In campionato possono esserci dei dubbi, in coppa sicuramente no. Fermi tutti, non che la Fiorentina abbia ieri giocato male - ci mancherebbe: ha giocato una partita intelligente, accorta, non ha rinunciato al possesso palla, ha saputo soffrire e ripartire. Alla fine di tiri in porta, però, l'Udinese ne ha fatti molti di più (e assai più pericolosi), mentre i viola hanno saputo capitalizzare al meglio il tiro di Borja Valero, deviato e finito alle spalle dell'infreddolito Padelli. Neto, invece, ha scaldato i guanti su Basta e Di Natale conquistando un indiscusso posto fra i migliori in campo. Una Fiorentina, insomma, finalmente cinica ha fatto sua la sfida e si è conquistata (con merito) la qualificazione ai quarti.

Dove, con la suspense di una fiction (esatto: cinicittà sarebbe un incrocio fra cinismo e Cinecittà) i viola troveranno la Roma. Ma - sembra - non all'Olimpico di Roma, come ci aspettavamo. Perché il colpo di scena nella trama ci dice che la gara si dovrebbe giocare al Franchi, a meno di (sospette, improbabili) manovre della Lega Serie A che per andare contro il regolamento potrebbe dilazionare il programma dei quarti su più giorni e far giocare la sfida all'Olimpico. Giocare in casa la gara secca con i giallorossi di Zeman sarebbe per i viola un indubbio vantaggio, dal momento che ci sarebbe un Franchi pieno e i gigliati potrebbero contare sul fattore campo (che li vede imbattuti in casa nella gestione Montella). E se questa inversione di campo dovesse essere confermata, bisognerebbe ringraziare la Lazio, che oggi pomeriggio ha raggiunto il Siena al 95' e lo ha eliminato ai calci di rigore dopo 120' combattutissimi.

Già, perché il tabellone di coppa Italia non è poi tanto male. In semifinale, infatti, la vincente di Roma-Fiorentina attende la vincente di Inter-Bologna, per una sfida da giocarsi nelle ultime due settimane di gennaio in 180', con andata e ritorno. Nulla di insormontabile, insomma, verso la finalissima di maggio. Che tornerà ad essere gara secca su 90'.