VENTURA, Voglia feroce di tornare ad allenare. Italia...
Giampiero Ventura, ex ct della Nazionale italiana, ha parlato a Radio Uno Rai nel corso di "Radio Anch'io Sport": "Quest'estate è stata la più lunga, ma non solo per le vicende legate alla Nazionale. Erano molti anni che non vivevo un'estate a pieno a causa delle preparazioni, però mi ha dato la possibilità di riflettere e rigenerarmi. Smaltita la delusione azzurra? E' difficile smaltire perché ciò che è successo è qualcosa di epocale. E' un discorso però ormai chiuso perché ho voglia di ripartire aprendone uno nuovo. Che sentimenti provo a guardare la Nazionale? Io sono da sempre un tifoso della Nazionale, perché l'azzurro è un valore che pesa. La guarderò con grande passione e tifo, sperando che Mancini possa avere il tempo di lavorare col materiale che c'è. Avventura tosta per Mancini? Questo accadeva anche prima, ovvero i giovani giocano poco e disputano poche coppe internazionali. C'è un'infornata incredibile di potenziali grandi talenti. Il giorno in cui potranno esprimersi, sarà l'inizio di un qualcosa di straordinario per la nostra Nazionale. Voglia di tornare su una panchina? Ho grande voglia, mai come in questo momento. Ho voglia perché è la mia vita e perché voglio rispondere sul campo e non a parole.
Sento la necessità di tornare in campo, un desiderio feroce. Ho ricevuto un'offerta concreta dalla Serie A con un club che però non condivideva i miei programmi e dunque è finita lì. L'eliminazione dal Mondiale? Contro la Svezia solo il risultato è stato drammatico. Buffon non ha mai fatto una parata in due partite. Abbiamo subito un gol per una deviazione e abbiamo sbagliato gol pazzeschi. Come l'Atalanta che ha dominato due partite col Copenaghen e poi è uscita ai rigori. Ventura capro espiatorio? Nel calcio la prima cosa che insegnano nel settore giovanile è che si vince e si perde in undici. Nel calcio la squadra è prioritaria su tutti. Non si può vincere o perdere da soli".